Consulta, oggi una nuova fumata nera: nessuno ha raggiunto il quorum

di Laura Carcano

Roma, 1 dic. (LaPresse) – Niente di fatto per l’elezione di 3 giudici costituzionali da parte del Parlamento riunito oggi in seduta comune, per il ventinovesimo scrutinio. Sull’ennesima fumata nera Ettore Rosato, capogruppo del Pd, a botta calda precisa che non si cambiano i candidati: “Rileviamo che Augusto Barbera ha implementato i voti andando a un passo dal quorum – dice il dem -. Non siamo noi a proporre cambiamenti sulla composizione della terna dei nomi. Augusto Barbera è a un soffio dal quorum necessario, il voto di oggi è un segnale che arriva dal Parlamento di tenere in piedi la sua candidatura”. Rinforza così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda “Augusto Barbera – dice – è la candidatura giusta per la Corte Costituzionale. La sua solida cultura democratica, sempre attenta anche ai più complessi aspetti sociali, ne fa un candidato che va sostenuto con la massima convinzione dal Parlamento”.

Una fumata, quella nera di oggi, con due candidati su tre che hanno visto crescere il consenso, con Augusto Barbera ha ottenuto 545 voti, nove in più della scorsa settimana, Francesco Paolo Sisto 527 (sedici in più) e 470 il centrista per Giovanni Pitruzzella (ventidue in meno), che il premier Matteo Renzi avrebbe voluto però bianchissima con un risultato che portasse alla Consulta 3 figure non ostili all’Italicum. La Corte costituzionale infatti sarà chiamata ad esprimere il parere preventivo sulla riforma elettorale. E’ stato fumo scuro, invece, nonostante l’appello dei presidenti di Camera e Senato a dare con l’elezione dei 3 giudici operatività all’organo di garanzia.

Non è venuta incontro per trovare una soluzione, oggi, la Lega che ambirebbe a un componente della Corte dei Conti. Si vedrà se la notte porterà consiglio al Carroccio in tale senso. Il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Fedriga cheprima della fumata nera ha tenuto a precisare: “Non c’è nessun accordo. Ognuno vota liberamente”. E dal Carroccio sono arrivate le schede bianche.

L’elezione di almeno uno dei componenti della Consulta difenderebbe la Corte dal rischio di non operatività, visto che basta un giudice malato a casa e salta il numero minimo per vederla funzionare. Sinistra italiana-Sel per voce dei parlamentari Alfredo D’Attorre Arturo Scotto tirano fuori dalla manica i l loro poker d’assi: “i nomi di 4 maestri del diritto – dice D’Attorre – Mario Dogliani, Federico Sorrentino, Giuditta Brunelli e Silvia Niccolai, quindi due giuristi e due giuriste: così ci facciamo carico anche delle esigenze di una presenza femminile nella Corte Costituzionale. Sono nomi di figure indipendenti, non ascrivibili a un partito, che danno l’idea di un altro modo di procedere rispetto ai partiti che pensano di occupare posti come hanno fatto con la Rai, di precostituire maggioranze alla Corte costituzionale rispetto a decisioni della Consulta”.

Non sono mancati fulmini e saette di Grillo, il cui movimento sostiene Franco Modugno, che ha preso 156 voti: “I partiti all’assalto della Corte Costituzionale”, ha scritto prima dell’esito della votazione su Twitter il leader del M5S, reinviando i lettori sul suo blog, che ospita oggi un intervento di Danilo Toninelli, secondo cui “i tre candidati “NON possono ricoprire un ruolo così delicato” perché sono “tre nomi frutto dell’inciucio Pd-Fi, che sembra ora estendersi alla Lega e ad altri partitini dello zerovirgola”. Il leghista Fedriga ha ribattuto così dopo il voto: “Toninelli dei 5stelle millantava accordo sottobanco lega-Pd… Poveretti grillini non sanno più cosa inventarsi”.

“Area Popolare si rammarica per il risultato negativo nella votazione di oggi per i membri della Corte Costituzionale, ma considera la terna proposta composta da personalità di valore e quindi continuerà a votarla”, dichiarano Renato Schifani e Maurizio Lupi, presidenti dei senatori e dei deputati di Ap.

Ma in serata arriva l’annuncio in una nota del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, ancora candidato nella votazione di oggi. “Prendo atto che non ci sono le condizioni di serenità – scrive Pitruzzella – e di contesto politico per affrontare una nuova verifica parlamentare. Anche a tutela dell’istituzione che presiedo, ritiro pertanto la disponibilità a essere candidato alla Corte costituzionale, ringraziando coloro che mi hanno votato”. Domani si torna a votare con uno scrutinio fissato con inizio alle 19.