Terrorismo, ministro Orlando: Più intercettazioni su chat e playstation

Roma, 26 nov. (LaPresse) – Si alza la guardia nella lotta contro il terrorismo: sotto osservazione anche chi chatta sulle playstation. Ad annunciare il giro di vite è stato il ministro della Giustizia Andrea Orlando al termine di un vertice antierrorismo che si è tenuto nel pomeriggio al ministero di via Arenula. “Una volta lo scambio di notizie avveniva solo via telefono. Oggi dobbiamo potenziare le nostre capacità di intercettazione delle tantissime modalità di conversazione offerte dalla rete: intercettazioni sulle Playstation, ma anche sulle chat legate ad altri programmi, come quelli per scaricare la musica”, ha detto il Guardasigilli. Al vertice erano presenti i capi degli uffici ministeriali, il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore generale della Corte di Cassazione Pasquale Ciccolo, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi, il procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe Pignatone e il membro nazionale designato dell’agenzia Ue Eurojust Filippo Spiezia.

Per contrastare la minaccia terroristica occorre potenziare tre fronti: la capacità di veicolare le informazioni, la comprensione delle lingue e la capacità di sviluppare intercettazioni adeguandole alle nuove modalità di comunicazione. “Il quadro preoccupante, dopo i fatti di Parigi, consiglia un monitoraggio costante”, ha riferito il ministro. Appuntamenti come quelli di oggi sono quindi destinati a ripetersi anche a breve.

Dal vertice è emersa la necessità di incrementare la cooperazione in Europa. Il ministero della Giustizia italiano sta insistendo per dare vita a una procura europea, per mettere le informazioni a disposizione delle altre autorità. “È grave che a livello europeo non ci sia ancora stato questo passo – ha sottolineato Orlando -. Diffidenze e gelosie nazionali sono ancora forti, ma è una battaglia da portare avanti”.

Per mettere in atto la strategia pianificata, “occorrono risorse di cui disponiamo”, ha assicurato il ministro, comunicando uno stanziamento raddoppiato rispetto allo scorso anno per i sistemi informatici: 150 milioni di euro. Fondamentali sono anche gli investimenti per i tecnici e i mediatori culturali, anche all’interno delle carceri. Non basta. Per agevolare le indagini, occorre superare il reato di immigrazione clandestina: “Superarlo è utile per le indagini sui trafficanti di esseri umani, che sono una delle fonti che alimenta l’attività terroristica. Sarebbe più facile interrogare gli immigrati come persone informate sui fatti piuttosto che come imputati”, ha spiegato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.