Milano, 25 nov. (LaPresse) – “Non sei da sola”. E’ il messaggio lanciato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dal palco del belvedere ‘Enzo Jannacci’ di Palazzo Pirelli. “Noi siamo la prima Regione in tante cose, siamo l’eccellenza e siamo orgogliosi spesso di anticipare qui cose che poi si fanno in tutta Italia. Ringrazio tutti coloro che hanno contributo al Piano quadriennale anti-violenza”, ha spiegato.

“Grazie anche all’ordine degli avvocati. La difesa – ha aggiunto – favorisce la denuncia, cosa che non avviene spesso. Abbiamo numeri rilevanti anche in Lombardia, ma non tutte le violenze sono denunciate. Far sentire a chi subisce violenza che non è sola: questo è il messaggio vero che vogliamo dare. Formazione, conoscenza, prevenzione e consapevolezza del fatto che qui in Lombardia c’è un sistema che ti aiuta e ti protegge”.

“La paura è spesso il sentimento che impedisce la denuncia. E, se non la fai, rimane impunita chi commette la violenza. Mettiamo a disposizione la capacità di prevenire, ma anche di colpire chi fa violenza, perché questo atto sia da monito. Vogliamo far sapere che qui c’è un punto di riferimento, dalla difesa legale all’aiuto economico. Siamo in grado di farlo e lo facciamo con grande impegno.

Anche in questo possiamo rappresentare un punto di riferimento in tutta Italia”, ha ribadito il governatore. Per poi sottolineare: la maggior parte delle violenze “avviene in famiglia quando c’è una crisi di coppia. Perché noi uomini siamo così: non siamo il sesso forte, siamo il sesso fragile. Si rompe qualcosa dentro e reagiamo con la violenza. Si perde l’equilibrio. Bisogna intervenire con la formazione culturale, partendo dai giovani. E poi il messaggio è che noi ci siamo e siamo un punto di riferimento per tutte le persone che subiscono violenza. Vogliamo coordinare l’iniziativa di tutte le istituzioni. Vogliamo reagire in tutti i modi con la prevenzione, con la conoscenza e con la denuncia. Anche per questo abbiamo studiato un sistema di raccolti dati per capire bene il fenomeno. Per le cose importanti le risorse non mancano”, ha concluso Maroni.

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