Roma, 18 nov. (LaPresse) – “La proroga per il 2016 e il 2017 dei benefici fiscali per i cosiddetti ‘cervelli in fuga’ che sono rientrati dall’estero come prevista dall’emendamento delle relatrici alla legge di stabilità è insoddisfacente. La norma così scritta realizza infatti la salvaguardia dei diritti acquisiti solo per coloro che sono rientrati in Italia nel periodo tra il primo marzo e il 6 ottobre 2015”. Lo dichiara il capogruppo di Area popolare in commissione Finanze alla Camera, Alessandro Pagano. “In questo modo – spiega – si ‘salverebbero’ solo quelle nostre eccellenze che casualmente sono finiti dentro il periodo buono, mentre verrebbero ignorati completamente per esempio coloro che hanno chiuso i contratti tra il primo gennaio e il primo marzo e dopo il 7 ottobre, data di entrata in vigore delle nuove norme contenute nel dlgs sull’internazionalizzazione delle imprese”.
“Ricordo a tutti che questi ragazzi hanno fatto affidamento sulla legge ‘controesodo’, la n.238 del 2010 e sulla sua proroga per pianificare le loro vite. Bisogna evitare, quindi, che i nostri cervelli all’estero si sentano beffati o, peggio, traditi da uno Stato che non mantiene i propri impegni. Per questo al Senato è auspicabile una riformulazione del testo da parte delle relatrici Chiavaroli e Zanoni che salvaguardi le posizioni di tutti quei lavoratori ‘ad alta qualificazione’ che si siano trasferiti, o siano in procinto di trasferirsi, in Italia entro il 31 dicembre 2015, giorno in cui il ddl stabilità diventerà legge”.