di Elisabetta Graziani

Roma, 14 nov. (LaPresse) – La ministra della Difesa Roberta Pinotti parla con LaPresse dopo il vertice a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi e i capigruppo di Camera e Senato in seguito agli attentati di Parigi.

Ministro, cosa è emerso dal vertice?

E’ stato un confronto importante. Abbiamo fatto valutazioni come governo di quanto accaduto in Francia e di quanto stiamo predisponendo in Italia, dove siamo passati a una fase di allerta 2 cioè di particolare rapidità di mobilitazione dei nostri assetti di sicurezza. E’ stato un momento importante, in cui tutti i capigruppo in Parlamento hanno portato le loro riflessioni: ci si è sentiti tutti parte di uno Stato. Questa sfida ci chiama tutti in causa e i cittadini devono sentirsi rassicurati.

L’esercito nelle città è un’ipotesi?

L’esercito nelle città c’è già, c’è in moltissime province: sono 6mila uomini e, se ci sono delle necessità, sono numeri che possono aumentare. E’ stato deliberato dall’ultimo Consiglio dei ministri che, di questi 6mila, mille soldati sono per il Giubileo. Le capacità di mobilitazione delle forze armate sono eccellenti per cui alla richiesta di stamattina di mobilitare 700 nuovi soldati abbiamo risposto subito e domani mattina saranno già in servizio qui a Roma.

Il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali cambia?

Abbiamo in Parlamento il decreto missioni, nel quale è previsto un intervento più forte dell’Italia anche nel campo internazionale. Si propone di rimanere in Afghanistan, l’arco del terrorismo passa infatti da Afghanistan, Nord Africa fino a Boko Haram. C’è anche un aumento del nostro contingente in Iraq.

Ha senso parlare di “guerra”?

Il terrorismo ha dichiarato guerra alla convivenza civile, noi dobbiamo rispondere mantenendo uno stile di vita che è il nostro stile di vita, ma anche rafforzando i livelli di sicurezza perché non sottovalutiamo i rischi che ci sono.

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