Roma, 10 nov. (LaPresse) – “La proposta di David Cameron è importante, ragionevole, da accogliere. La rinegoziazione messa in campo dall’Inghilterra è complessivamente orientata alla competizione fiscale, a un bilanciamento intelligente tra esigenze comunitarie e rispetto delle sovranità nazionali, al riconoscimento e alla tutela delle diversità esistenti nell’Unione”. Così Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti.
“Certamente, com’è naturale, il Primo Ministro inglese persegue l’interesse nazionale britannico – aggiunge Fitto – Ma la mia opinione è che questo processo di rinegoziazione, se condotto da tutte le parti con spirito positivo, possa rivelarsi una grande occasione per l’Europa, e in particolare per l’Italia. Oggi, rispetto al tema europeo, si contrappongono due orientamenti, entrambi perniciosi, a mio avviso. Da un lato, un approccio distruttivo, volto a liquidare tutto, spesso senza neppure lo sforzo di delineare gli scenari successivi all’eventuale “big bang”. Dall’altro, e si tratta dell’errore uguale e contrario, una difesa pedissequa dello status quo europeo, ignorando il cattivo funzionamento dell’attuale Unione Europea, la cattiva prova fornita in questi anni dall’asse Berlino-Bruxelles, e l’ormai manifesta incapacità di governare qualunque fenomeno”.
“L’Inghilterra, con il suo processo di rinegoziazione, offre una grande opportunità. E’ la prima occasione- prosegue l’europarlamentare – per mettere sul tavolo questioni vere: la riscrittura dei Trattati, l’esigenza di rispettare la democrazia e la volontà degli elettori (tema che spesso tanti “euroburocrati” sembrano dimenticare), il rispetto dei contribuenti, la necessità di evitare “omogeneizzazioni” peggiorative su standard fiscali e burocratici insostenibili per le classi medie europee. Chiedo dunque all’Italia, al Governo italiano, di farsi parte attiva, e di sostenere in modo aperto e fattivo l’azione inglese. Siamo dinanzi a un bivio. Se l’Europa dirà no a Londra, è evidente che, nel referendum popolare previsto per il 2017, gli elettori inglesi sceglieranno la via dell’uscita, innescando un processo di inevitabile disgregazione europea. Se invece l’Europa saprà ascoltare il Governo inglese, avremo tutti insieme (Italia in testa) una occasione per rimodellare l’architettura europea, rendendola adeguata ai tempi, meno bloccata su vincoli anti-crescita, più orientata al rispetto delle diversità, meno “superstato” e più “alleanza di democrazie”. Quanto alle opposizioni di centrodestra,- conclude Fitto – è triste vedere che perdono tempo o a obbedire alla Merkel o a inseguire la Le Pen. Ecco perché noi abbiamo scelto un rapporto stretto e organico con i Conservatori inglesi e con il Gruppo Europeo dei Conservatori e Riformisti”.
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