Roma, 5 nov. (LaPresse) – “Ieri ho risposto a una mascalzonata ‘Renzi in mano a una donna’, il Giornale; ‘Succube di una bella donna’, il Fatto. Stefano Fassina mi ha invitato a scusarmi. Mi scuso per aver dato la stura a interpretazioni siffatte. Non mi interesso di fatti privati, non intendevo fare riferimenti ‘sessisti’, come dice il Corriere, né mandare ‘pizzini’, come scrive Repubblica”. Lo scrive su Facebook l’ex senatore Pd Corradino Mineo.
“Intendevo reagire all’imbarbarimento della politica di cui, secondo me, il primo responsabile è Matteo Renzi – aggiunge Mineo – È il premier che risolve ogni contrasto politico in una battuta sferzante, che supera ogni difficoltà ‘spianando e asfaltando l’avversario’. È sua la macchina informativa, sui giornali e in rete, che amplifica dette battute fino a promuovere veri e propri linciaggi”. “‘Lui sa che io so’ – sottolinea – non era minaccia, nè voleva esserlo. Era la constatazione desolata di come Renzi prenda il caterpillar ogni volta che si sente in fallo, che qualcuno accenna alle fragilità che si celano dietro la maschera spavalda, talvolta arrogante, che ama indossare”.