Milano, 3 nov. (LaPresse) – “Io non sono potente. Sono soltanto una persona che cerca di lavorare molto, di impegnarsi per quanto può. Seguo tanti tavoli, dentro questo ministero e fuori, stiamo tenendo ritmi incredibili per portare a casa i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Do il mio contributo seguendo quello che è un atteggiamento coerente della mia vita. Ma io non gestisco niente, a parte il mio lavoro. Il potere è un’altra cosa”. Parola di Maria Elena Boschi, ministra per le Riforme, che nel nuovo libro di Bruno Vespa ‘Donne d’Italia’ racconta molto di sé, come anticipa il settimanale ‘Oggi’, da domani in edicola.

A che ora si sveglia in genere?, le chiede Vespa. “Non prestissimo, verso le sei e mezza. Ma se debbo studiare anche alle cinque”. E va a letto? “Quasi mai prima dell’una. L’una mia sono le dieci e mezza di una persona che fa un lavoro normale”.

PRONTO SOCCORSO DEL GOVERNO. “Il governo è come un ospedale con molti capi reparto. Io sto al pronto soccorso, debbo guardare un po’ di tutto e sono il capo della squadra di pronto intervento”, dice. E sulla fiducia piena di Renzi nei suoi confronti afferma: “Io so come la pensa lui. Riesco a immaginare più di altri quel che farebbe lui su certi temi…C’è un rapporto di fiducia secondo meccanismi ormai molto collaudatià Questo accade anche con Luca Lotti e via via con Graziano Del Rio, con Paolo Gentiloni…”.

VITA PRIVATA. Nell’anticipazione di ‘Oggi’ la Boschi rivela anche la sua vita privata: “Mi piacerebbe andare a cinema o a teatro, ma come si fa? Mi muovo un pochino di più dell’anno scorso, durante la settimana le giornate sono davvero pesanti. Una serata però me la prendo. I miei amici storici di Firenze, quelli con i quali ho fatto l’università o cominciato l’avvocatura, vengono una volta alla settimana e ceniamo insieme”.

E poi: “Ho due fratelli, Emanuele che vive tra Arezzo e Firenze e Pier Francesco che sta in Sicilia. Ogni tanto uno dei due viene a trovarmi. Entriamo in un ristorante e il proprietario mi dice sottovoce con aria complice: abbiamo preparato una saletta. E io: guardi che è mio fratelloà. Schiere di corteggiatori? Ma no, non è così. E poi guardi, anche per essere corteggiate ci vuole tempo”.


RIFORMA SENATO NON SVILATO. Sulla riforma del Senato la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi confessa a Vespa: “Io non sono dura, le pare che se lo fossi stata avremmo accettato 140 modifiche al testo iniziale della riforma del Senato? Posso dirle che non condivido tutte le scelte alle quali ci hanno portato le mediazioni? Comunque sono soddisfatta, perché non sono state svilite le linee guida della riforma”.

Sulle modalità di elezione del nuovo Senato, la Boschi ha detto: “In sede di attuazione, bisognerà scegliere tra opzioni diverse. Quando si elegge il consiglio regionale, si possono indicare i consiglieri da mandare in Senato o ci può essere una lista che già individua i candidati senatori di un certo partito oppure mandare in Senato chi ha avuto più preferenze. A me non piace il listino bloccato e nemmeno l’idea che vadano al Senato i più votati. Preferirei una seconda colonna in cui possa scegliere con un pallino il mio consigliere-senatore. Ma per ora è soltanto una mia idea”.

IL NUOVO SISTEMA. Quando sarà in vigore il nuovo sistema? “Nel 2018 saranno i consigli regionali, già eletti, a scegliere i senatori al proprio interno. Poi via via il nuovo sistema entrerà in funzione”.

Sulla riforma del titolo V della Costituzione, la Boschi ha detto a Vespa: “Sono più statalista che regionalista, ma abbiamo dovuto trovare un punto d’incontro. Non è facile agire quando i parlamentari sono regionalisti su tutti gli argomenti, tranne quelli trattati dalla commissione in cui stanno. In ogni caso, nonostante le mediazioni, abbiamo tolto alle regioni competenze su energia, infrastrutture, ambiente, concorrenza..”. Poi aggiunge: “La formazione professionale e poi con la competenza regionale sul turismo lo Stato fa fatica a portare avanti una propria strategia”.

FUTURO DA PRESIDENTE? Su un suo futuro come possibile presidente della Camera la ministra dice: “Ho ancora molto da fare e da dimostrareà. Ora bisogna completare le riforme, vincere il referendum confermativo e ho la grande fortuna di vivere queste esperienze da giovane”. Sul domani da premier non si espone: “Finché c’è Renzi – e ci sarà per lungo tempo – il problema non si pone. È la persona più brava su piazza e mi fa piacere che mi abbia chiamato a condividere il suo progetto politico”.

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