Torino, 30 ott. (LaPresse) – “Non mi stanco di ripeterlo, perché sono convinto del valore strategico, fondativo, di questo messaggio: non ci sarà ripresa, non ci sarà crescita di opportunità, non ci sarà futuro degno per i nostri giovani se non estirperemo la corruzione, l’illegalità, la criminalità organizzata. Non è vero che l’Italia è un malato incurabile”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiudendo l’assemblea Anci a Torino. “Al contrario – ha aggiunto -, la forza con cui poniamo il tema della legalità, la mobilitazione della società civile, l’impegno dello Stato e di tanti suoi uomini dimostrano che, in Italia, i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano e che lo Stato non fa finta di non vedere. Non dovunque, nel mondo, è così. Noi vogliamo e possiamo raggiungere traguardi alti di moralità e di trasparenza”.

COMUNI AVAMPOSTO CONTRO ILLEGALITA. “L’azione di contrasto all’illegalità va, comunque, combattuta con determinazione. I Comuni devono esserne l’avamposto, proprio perché le istituzioni cominciano nelle vostre sedi. E’ in gioco la coesione del Paese, compresa la coesione territoriale”, ha detto ancora Mattarella .

SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO. “L’Anci non è il sindacato dei Comuni. La vostra è un’Associazione che, nella sua nervatura, tiene in rete l’intero Paese. Non c’è un destino del Nord indifferente a ciò che accade nel Centro o nel Sud. E viceversa. Lo sviluppo dell’Italia, e anche il suo ruolo da protagonista nell’Unione europea, dipende in larga parte da uno sviluppo equilibrato del Mezzogiorno”. Lo ha detto il presidente della Repubblica chiudendo l’assemblea Anci. “Laddove crescono le distanze e le frattura – ha sottolineato – là si indebolisce tutto il potenziale nazionale, compreso quello delle Regioni che oggi esprimono gli indici economici migliori. Abbiamo bisogno di creare lavoro, e per questo di irrobustire gli investimenti. Pubblici e privati. Lo spazio offerto dalla revisione del Patto di stabilità interno va utilizzato al meglio in questa direzione”.

EUROPA A UN BIVIO. “Ogni energia profusa per far crescere l’Europa dal basso è ben spesa. Se c’è poca Europa nell’Unione, se c’è poca Europa nel mondo, questo deficit non potrà mai essere colmato da burocrazie o da leggi, per quanto accurate. L’Europa è a un bivio: o va avanti o rischia di precipitare indietro, in nuovi nazionalismi, dagli esiti dirompenti e imprevedibili, certamente negativi”, ha sottolineato Mattarella. “C’è bisogno di una dimensione popolare, di una base democratica, di rilancio comunitario. Anche da questo dipende qualità e quantità della ripresa economica e del modello sociale a cui è legata la nostra civiltà”, ha aggiunto.

FLUSSI MIGRATORI. “Ieri notte, ancora una volta, si è consumata una terribile tragedia nel Mediterraneo, nella quale sono morte numerose persone, tra loro anche bambini e neonati. E’ difficile trovare parole adeguate per esprimere lo sgomento che questo suscita. Sul governo di questo epocale flusso di migranti si gioca il destino dell’Unione europea. Solidarietà, sicurezza e coesione sono compatibili. Anzi, soltanto se sono legate tra di loro riusciremo a difendere il nostro standard democratico e sociale”. Lo ha detto il capo dello Stato.

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