Di Elena Andreasi e Lorenzo Allegrini

Torino, 30 ott. (LaPresse) – “Non ci sarà ripresa, non ci sarà crescita di opportunità, non ci sarà futuro degno per i nostri giovani se non estirperemo la corruzione, l’illegalità, la criminalità organizzata. Non è vero che l’Italia è un malato incurabile”. E’ questo il messaggio ottimista e forte che il presidente della Repubblica Sergio Matarella ha voluto lanciare durante il suo intervento di chiusura dell’assemblea nazionale dell’Anci a Torino. “Al contrario – ha aggiunto -, la forza con cui poniamo il tema della legalità, la mobilitazione della società civile, l’impegno dello Stato e di tanti suoi uomini dimostrano che, in Italia, i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano e che lo Stato non fa finta di non vedere. Non dovunque, nel mondo, è così. Noi vogliamo e possiamo raggiungere traguardi alti di moralità e di trasparenza. L’azione di contrasto all’illegalità va, comunque, combattuta con determinazione. I Comuni devono esserne l’avamposto, proprio perché le istituzioni cominciano nelle vostre sedi. E’ in gioco la coesione del Paese, compresa la coesione territoriale”.

MEZZOGIORNO. Il capo dello Stato durante il suo lungo intervento ha toccato molti temi caldi, a cominciare dalla situazione nel Mezzogiorno. “Non c’è un destino del Nord indifferente a ciò che accade nel Centro o nel Sud. E viceversa. Lo sviluppo dell’Italia, e anche il suo ruolo da protagonista nell’Unione europea, dipende in larga parte da uno sviluppo equilibrato del Mezzogiorno”, ha detto Mattarella. “Laddove crescono le distanze e le frattura, là si indebolisce tutto il potenziale nazionale, compreso quello delle Regioni che oggi esprimono gli indici economici migliori. Abbiamo bisogno di creare lavoro, e per questo di irrobustire gli investimenti. Pubblici e privati. Lo spazio offerto dalla revisione del Patto di stabilità interno va utilizzato al meglio in questa direzione”. Lo stesso concetto è stato anche ribadito poco prima dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: “E’ necessario guardare i problemi del Mezzogiorno in modo non localistico. Non c’è sviluppo dell’Italia senza lo sviluppo del Sud del Paese, questo è un punto assolutamente chiaro al governo”.

EMERGENZA MIGRANTI. Il capo dello Stato ha toccato anche il delicato problema immigrazione, che riguarda tutta Europa, ma anche i singoli Comuni che si trovano a far pronte all’emergenza. “Ieri notte, ancora una volta, si è consumata una terribile tragedia nel Mediterraneo – ha ricordato Mattarella – nella quale sono morte numerose persone, tra loro anche bambini e neonati. E’ difficile trovare parole adeguate per esprimere lo sgomento che questo suscita. Sul governo di questo epocale flusso di migranti si gioca il destino dell’Unione europea. Solidarietà, sicurezza e coesione sono compatibili. Anzi, soltanto se sono legate tra di loro riusciremo a difendere il nostro standard democratico e sociale”.

FASSINO: PATTO TRA COMUNI E GOVERNO. La giornata conclusiva dell’assemblea dell’Anci ha registrato anche la mano tesa dei Comuni al Governo. Il presidente dell’associazione e padrone di casa, il sindaco di Torino Piero Fassino, ha spiegato che i Comuni sono “pronti” per “un patto con il governo, per condividere le politiche di rilancio”. Fassino ha aggiunto che con i ministri è in corso un dialogo “costruttivo” per modifiche alla legge di Stabilità, “la prima da anni” che non presenta tagli ai Municipi. Il leader dei sindaci ha parlato di “una stagione nuova”, facendo eco al premier Matteo Renzi che, non potendo essere presente all’assemblea, ha inviato un messaggio letto questa mattina alla platea. “Siamo dalla stessa parte”, ha scritto Renzi rivolgendosi a Fassino, sottolineando che il dialogo con i Comuni “è sempre aperto e positivo e franco, come è tra chi amministra o ha amministrato una città”. La legge di Stabilità, ha continuato il premier, agisce “mettendo in condizione i Comuni di utilizzare una legislazione più snella e rapida per sostenere chi crea ricchezza e posti di lavoro”.

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