Milano, 29 ott. (LaPresse) – “Corruzione e concussione non fanno parte della mia cultura“. Si è difeso così l’ex vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani davanti ai giudici del Tribunale del Riesame ai quali, tramite il suo avvocato Roberto Lassini, ha presentato istanza di scarcerazione. Nel corso dell’udienza, durata quasi tre ore, il legale del politico di Forza Italia ha depositato 240 pagine di memorie, nelle quali ha illustrato le ragioni per le quali il suo assistito dovrebbe lasciare San Vittore, prima tra tutte la mancanza di esigenze cautelari, dato che l’arresto è avvenuto ad un anno e mezzo di distanza dalla richiesta di arresto presentata dal pm Giovanni Polizzi. Trai rilievi che la difesa ha mosso davanti al collegio presieduto da Paolo Micara, anche l’incompetenza territoriale del Tribunale di Milano. Gli episodi corruttivi contestati a Mantovani, per la difesa, infatti, sarebbero avvenuti prevalentemente ad Arconate, nell’Altomilanese, territorio per il quale è competente il Tribunale di Busto Arsizio e non quello del capoluogo lombardo.