Roma, 25 ott. (LaPresse) – Approda finalmente in Parlamento, a dieci giorni dalla approvazione in Consiglio dei ministri, la legge di Stabilità. Oggi Il presidente della Repubblica ha firmato il testo per la trasmissione alle Camere.
MARTEDI’ L’ESAME IN COMMISSIONE. Il provvedimento domani mattina sarà inviato dagli uffici del presidente del Senato, Pietro Grasso – che non è a Roma – alla commissione Bilancio per il parere preliminare. La quale a sua volta è convocata per martedì mattina. Sempre martedì, alle 12, si riunirà anche la capigruppo di palazzo Madama e si definirà così il calendario dell’esame del provvedimento.
INIZIA LA BATTAGLIA PARLAMENTARE. Terminata la lunga attesa, dovuta ai tempi che palazzo Chigi si era preso per ritoccare il testo prima di mandare il documento al Quirinale, ora si apre la lunga battaglia in Parlamento, dove senz’altro la legge subirà diverse modifiche nel corso dell’iter di approvazione.
MONTI: “MANOVRA ELETTORALE”. Non troppa benevolenza attende infatti il testo, soprattutto al Senato. Oggi l’ex premier Mario Monti ha parlato di una “manovra che guarda al consenso verso chi governa, piuttosto che all’interesse nazionale del medio periodo, il che è un po’ paradossale visto che non ci sono contendenti”. Monti ha puntato il dito in particolare sull’innalzamento del tetto del contante e sull’abolizione della tassa sulla prima casa. Misure, ha fatto capire, che si sono rese neccessarie per avere il consenso in Parlamento indispensabile a far passare le riforme. Una strategia, però, dal suo punto di vista, tutta sbagliata: “I problemi dell’Italia – ha detto – non derivano dagli ingranaggi costuzionali ma dalla nostra eccessiva predisposizione come società italiana verso corruzione ed evasione fiscale. Se per approvare le riforme dobbiamo allentare la presa su questo non sono certo sia un fatto positivo”.
“POPULISMO STRISCIANTE”. Anche perché, ha continuato, rientra tutto in un processo più generale, nel quale “il populismo strisciante diventa molto più importante di essere di destra o di sinistra”, in Europa, Italia compresa, e ancora più negli Stati Uniti, dove “la guida quasi morale del Governo è quella del consenso e quindi dei voti”. Questo, ha aggiunto, spiega l’apparente concordia tra alcuni governi di segno opposto, come quello italiano di Matteo Renzi con quello britannico di David Cameron.
BRUNETTA: “INTERVENGA MATTARELLA”. Intanto, se la minoranza Pd si prepara a dare battaglia, Forza Italia invoca il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Esamini – è l’invito del capogruppo alla Camera, Renato Brunetta – la sequenza dei fatti che si sono susseguiti dal momento solenne e caleidoscopico dell’annuncio della legge di Stabilità all’effettivo deposito del testo nelle sedi istituzionali da parte del presidente del Consiglio. E prenda atto e denunci lo scempio della democrazia e della buona fede che Matteo Renzi ha scientemente praticato”.