Roma, 13 ott. (LaPresse) – Il ddl Boschi è stato approvato in Senato con 179 voti favorevoli e 16 contrari. Sette gli astenuti. Non si può dire sia stata una riforma condivisa: le opposizioni in trincea hanno deciso di non partecipare al voto. Dissenso di M5S, Sel, Fi e Lega. I voti favorevoli inizialmente sembravano 178. Poi la senatrice Josefa Idem è intervenuta, spiegando di essere fortemente influenzata e per questo di non essere riuscita a partecipare al voto al momento opportuno. Perciò, ha spiegato, “il mio voto risulta negativo ma invece è favorevole”. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha fatto mettere a verbale la cosa, correggendo così il risultato finale della votazione. Il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, ha espresso su Twitter il suo apprezzamento.
Semplicemente una bellissima giornata. Per noi ma soprattutto per l’Italia. Grazie a chi ci ha sempre creduto. È proprio #lavoltabuona
— maria elena boschi (@meb) 13 Ottobre 2015
RENZI: GRAZIE A CHI SOGNA ITALIA PIU’ FORTE. A pochi minuti dal voto è arrivata la dichiarazione di Matteo Renzi attraverso il suo profilo Twitter”Grazie a chi continua a inseguire il sogno di un’Italia più semplice e più forte: le riforme servono a questo #lavoltabuona”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su Twitter.
Grazie a chi continua a inseguire il sogno di un’Italia più semplice e più forte: le riforme servono a questo #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 13 Ottobre 2015
NAPOLITANO: RISPOSTE A PREOCCUPAZIONI SU ITALICUM. Tra proteste e applausi è intervenuto, durante la dichiarazione di voto sul ddl, il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Non mi avete notato al mio banco perchè ho ritenuto più appropriato il non intervenire, dopo aver dato contributo in commissione, a aspro scontro politico in assemblea su temi tra i più delicati“. Nel suo intervento Napolitano ha sottolineato: “Dobbiamo dare risposte nuove a situazioni stringenti e bisognerà dare attenzione a tutte le preoccupazioni espresse in queste settimane in materia di legislazione elettorale e diritti costituzionali”. E ha aggiunto: “Mettere in piedi il nuovo Senato sarà compito di tutti”. M5S e Fi hanno protestato prima dell’intervento di Napolitano applaudito dal Pd.
FORZA ITALIA NON HA PARTECIPATO. La decisione è stata presa dopo la riunione che i parlamentari azzurri hanno avuto con Silvio Berlusconi in Senato. Alcuni partecipanti hanno spiegato che “qualora ci fosse un accordo con le altre opposizioni Fi sarebbe disponibile anche a uscire dall’aula”. “Oggi si compie il primo passo di un percorso pericoloso perché il combinato disposto di questo Senato, e quindi una sola Camera che legifera con un solo partito che può prendere il comando, ci porta dritti verso una non democrazia”. Così Silvio Berlusconi lasciando palazzo Madama dopo aver incontrato i parlamentari. Alla domanda su come fosse andato l’incontro l’ex Cav ha risposto: “Tutto bene salvo che per Italia siamo in una grave emergenza democratica e lo sapete”.
DI MAIO (M5S): CON DDL BOSCHI, MANTOVANI SALVO. “Ironia della sorte. Stamattina, mentre al Senato si sta votando la nuova legge costituzionale che darà l’immunità parlamentare ai membri dei consigli regionali, la guardia di finanza arresta il vice presidente della Regione Lombardia e consigliere regionale Mario Mantovani. Se la riforma di Renzi fosse già in vigore, questo signore – sicuramente membro del futuro Senato – si sarebbe salvato dalla galera”. Lo scrive su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) in merito alla riforma costituzionale. Il M5S ha fortemente contestato la riforma.
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Ironia della sorte. Stamattina, mentre al Senato si sta votando la nuova legge costituzionale che darà l’immunità…
Posted by Luigi Di Maio on Martedì 13 ottobre 2015
AVENTINO DI SEL. Sel “non parteciperà al voto”. E’ stata la scelta di Sel comunicata dalla capogruppo, Loredana De Petris, in sede di dichiarazioni di voto sul ddl Boschi. “Questa riforma darà più potere al potere, e meno ai cittadini – ha spiegato – Si creerà un governo del premier e il Senato sarà un dopolavoro per i sindaci e i consiglieri comunali. Non è lo spirito costituente dei De Gasperi e dei Calamandrei, ma dei Renzi e dei Verdini”.
LEGA ESCE DALL’AULA. “Usciremo dall’aula subito dopo la nostra dichiarazione di voto coerentemente con quanto detto fin dall’inizio. Queste riforme sono vergognose e sono il frutto di un asse malefico tra Renzi e Verdini. Noi siamo fatti di un’altra pasta”. Lo aveva dichiarato prima del voto il presidente dei senatori leghisti Gian Marco Centinaio.
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