Di Alessandra Lemme
Roma, 13 ott. (LaPresse) – Il 2 novembre, quando sindaco, assessori e consiglieri avranno lasciato il Comune di Roma, in Campidoglio arriverà un commissario e sarà lui ad indicare, come prevede la legge, la propria squadra di governo. Con tutta probabilità saranno una decina i sub commissari che traghetteranno la città fino alle elezioni della primavera del 2016. A scegliere la squadra di lavoro sarà proprio il commissario nominato dal prefetto Franco Gabrielli.
Di nomi per il ruolo di commissario ne girano molti a cominciare da quello dell’ex assessore Alfonso Sabella, che pur essendosi dichiarato in più occasioni sempre pronto al servizio della città, oggi si è recato al Consiglio superiore della magistratura per informarsi su come tornare al suo vecchio lavoro di magistrato al termine del mandato in Campidoglio.
Qualche contatto telefonico c’è stato anche con l’ex commissario di Venezia, e oggi prefetto a Udine, Vittorio Zappalorto. “C’è stata qualche apertura nei miei confronti”, dice intervistato da LaPresse, poco prima di aggiungere che, nonostante i suoi 20 anni passati a Roma e i parenti che ancora vivono in città, lui da commissario “ha già dato”. “Ma se proprio non ci fosse nessun altra possibilità sarei obbediente – scherza – come dicono i francesi sono ‘dans la réserve de la République'”.
Tra i ‘papabili’ anche altri prefetti, a cominciare da Mario Morcone, già commissario di Roma nel 2008, nel periodo di passaggio tra la giunta di Walter Veltroni e e quella di Gianni Alemanno. In tanti poi fanno il nome dell’ex comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli e dell’ex ministro e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.
“Non ho ancora un identikit – dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano -. La nomina spetta al Consiglio dei Ministri su mia proposta, ma abbiamo tempo”. Dalla prefettura di Roma non trapela nulla ma le linee telefoniche tra il Viminale e Palazzo Valentini sono calde: di giorni ne mancano 19 e chi amministrerà la capitale d’Italia nell’anno del Giubileo non può essere un commissario qualsiasi.
Intanto, stamane verso le 10, il nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza di Roma, si è recato in Campidoglio per l’acquisizione dei documenti necessari all’inchiesta sulle spese di rappresentanza dell’ormai ex sindaco Ignazio Marino. Gli agenti hanno preso visione delle carte custodite negli uffici della Ragioneria del Comune, come richiesto dalla procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per il momento senza indagati, né ipotesi di reato.
Intorno al Campidoglio, quasi fermo in attesa del commissariamento, è tutto un gran muoversi: di cantieri, pochi ma al lavoro in vista del Giubileo; di partiti, che pensano già ai candidati sindaci del 2016; e di indagini sulle amministrazioni di Roma, che presto entreranno nel vivo con le prime udienze del maxi processo su Mafia Capitale.
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