Roma, 4 ott. (LaPresse) – “La paura costa all’Italia 350 miliardi“. Così, riferendosi ai soldi non spesi dagli italiani, il presidente del Consiglio Matteo Renzi a In mezz’ora di Lucia Annunziata su Rai3. “La prima riforma è restituire fiducia agli italiani. Perché gli italiani hanno messo nelle banche 350 miliardi di euro che è una cifra enorme: più del piano Juncker per tutta Europa. Se il 10% di questi 350 miliardi rientrassero, avremmo una crescita straordinaria. Sono già in Italia questi soldi, voglio dire se le persone tornassero a investire”, ha spiegato Renzi.

Il premier, poi, in riferimento alle indicazioni Ue ha detto che “il taglio alla spesa pubblica non credo vada male, secondo me la crescita del Pil arriverà all’1%. Per la prima volta – ha spiegato il premier – il governo italiano ha stimato una crescita del Pil più bassa, grazie alla saggezza di Pier Carlo Padoan”. Con la nota di aggiornamento del Def il Pil 2015 “è stato previsto al rialzo al +0,9%, ma secondo me arriviamo all’1%”, ha detto Renzi.

RIDUZIONE IRES DAL 2016. Cosa dice il Def? Dice che per la prima volta si tagliano le tasse in Italia. Si sono tagliate nel 2015, la tassa sul costo lavoro: l’Irap è stata abbassata. Si tagliano nel 2016: gli italiani non pagheranno più la prima casa, si chiamano Imu e Tasi. Il 16 dicembre di quest’anno è il giorno del funerale perché è l’ultima volta che gli italiani pagano la seconda rata della Tasi e dell’Imu. E il prossimo anno ci sarà anche, a dispetto delle aspettative, un intervento significativo sul lavoro di riduzione delle tasse per le imprese: si chiama Ires. Io volevo portarla nel 2017, d’accordo con Padoan, credo che riusciremo ad anticiparla almeno in parte nel 2016. Questa è una novità importante” ha detto Renzi. “Siccome l’Italia va meglio, mentre altri Paesi sono in crisi, noi avendo fatto le riforme andiamo avanti. Non si può tagliare l’Ires soltanto per alcune imprese del Mezzogiorno, era un’ipotesi, ma non è possibile perché va contro una disciplina che si chiama ‘aiuti di Stato’. Quindi la faremo per tutti”, spiega il premier.

SANITA’ E CANONE. “Con il collegato alla legge di stabilità ci saranno mille poltrone tagliate ma non ci saranno tagli alla sanità. La revisione della spesa funziona, sta andando bene, ma non butto via il bambino con l’acqua sporca: una cosa è dire ridurre gli sprechi, una è tagliare la sanità, noi non tagliamo la sanità” ha sottolineato Renzi. – “La revisione della spesa significa tagliare le poltrone dei politici romani, dei revisori e degli enti inutili? Sì”, ha spiegato il premier. “C’è una tassa che non è una tassa in Italia: il canone (170 euro), lo pagheranno tutti ma lo ridurremo. Metteremo la misura nella legge di stabilità. Costerà 100 euro. Forse lo metteremo in bolletta, credo sia la soluzione”.

EVASIONE E RIENTRO CAPITALI. “Stanno già entrando soldi. Stiamo recuperando dall’evasione: è una cosa bellissima”. Così Renzi su Rai3. “Con la voluntary disclosure un miliardo e mezzo è già entrato. Sul prossimo anno saremo molto prudenti: metteremo a bilancio 2-2,5 miliardi. Ma dall’accordo con la Svizzera potrebbero arrivare 5 miliardi”.

ITALICUM. Renzi ha parlato anche di governabilità: “Io spero che, anche grazie alla nuova legge elettorale, alle prossime elezioni il Pd prenda i voti sufficienti per governare da solo”.

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