Riforme, Chiti (Pd): Opposizione discute di procedure, non di temi

Roma, 1 ott. (LaPresse) – “La discussione su tutti i temi, specialmente sulla Costituzione, dovrebbe avere alla base il rispetto reciproco. Non è giusto offendere il presidente del Senato né le segretarie del Senato. Se le opposizioni avessero saputo scegliere 20-30 emendamenti, e non di più, sarebbe stato utile a tutti. E lo dico dopo aver votato ieri sera un emendamento non mio. Invece qui si discute di procedure e non di temi. Poi ci si lamenta con il presidente Grasso se sceglie di tagliare i milioni di emendamenti o con il senatore Cociancich se cerca il modo per semplificare”. Così il senatore della minoranza dem Vannino Chiti in aula durante la discussione sull’articolo 2 del disegno di legge Boschi sulla riforma del Senato.

E, rivolto al capogruppo dei senatori di Fi Paolo Romani, Chiti ha aggiunto: “Noi siamo in Parlamento, se non ci fidiamo di noi, cosa pretendiamo dai cittadini?”. Quindi un passaggio sul voto segreto: “Se c’è un voto segreto, lo voglio sapere prima per dire come voto rispetto al mio gruppo perché voglio dirlo in faccia”. “Si può non condividere l’emendamento al comma 5 dell’articolo 2 ma lei, senatore Candiani, non può parlare a me di questione di coscienza: lei non è in dissenso con il leader del suo partito. Quando c’era uno in dissenso, Tosi, non lo avete valutato. L’emendamento è una mediazione, certo, ma è normale se si sta discutendo del futuro Senato – ha concluso Chiti -. Bisogna avere coraggio e non fare trucchi e trucchetti: non si possono prendere in giro i cittadini”. Il senatore, contestato dall’opposizione, è invece stato a lungo applaudito da parte del Pd.