Riforme, vicina l’intesa su ddl Boschi: domani gli emendamenti

Di Elisabetta Graziani

Roma, 22 set. (LaPresse) – Prosegue nella notte la riunione all’interno della maggioranza e con il governo per trovare un’intesa sugli emendamenti al ddl Boschi da presentare domani entro le 9. Il Senato riprenderà la discussione generale sulla riforma costituzionale domani alle 9,30. Intanto ci sono stati i primi contatti nel gruppo Pd con la minoranza del partito per un accordo sul comma 5 dell’articolo 2 per garantire il ruolo dei cittadini nella scelta dei senatori. Sembrano esserci le condizioni per un’intesa interna al Pd sulla base dell’apertura fatta ieri in direzione dal premier Matteo Renzi.

RESTANO 17 EMENDAMENTI DELLA MINORANZA DEM. Restano tuttavia i 17 emendamenti della minoranza dem sottoscritti in tutto da 28 senatori: oggi si è aggiunta infatti la firma della senatrice Doris Lo Moro, capogruppo in commissione Affari costituzionali del Senato. Tre emendamenti riguardano l’articolo 2 della riforma, gli altri, invece, le funzioni del futuro Senato e i poteri di verifica e di controllo, “mutilati dalla Camera” rispetto al testo approvato dal Senato.

MENO DI 10 EMENDAMENTI DALLA MAGGIORANZA. Gli emendamenti presentati dalla maggioranza di governo “saranno molti meno di dieci”, ha assicurato il sottosegretario Luciano Pizzetti dopo la riunione con il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e i capigruppo della maggioranza al Senato. Pizzetti ha confermato che “il termine per gli emendamenti è domattina alle 9 quindi dobbiamo chiudere questa sera”. “Non credo proprio che sarà chiesto di far slittare il termine per la presentazione degli emendamenti”, ha aggiunto la presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro, presente anche lei alla riunione.

I TEMPI. Sui tempi della riforma costituzionale a palazzo Madama non si sbilanciano: molto dipende dal numero di emendamenti che verrà presentato entro la scadenza di domattina alle 9. I tempi prima del primo voto si stimano sul numero delle proposte di modifica. Sembra improbabile in ogni caso che la votazione degli emendamenti possa cominciare già martedì della prossima settimana. E sull’ammissibilità dell’emendamento dell’articolo 2 del disegno di legge Boschi, il presidente del Senato Pietro Grasso potrà esprimere la propria decisione soltanto in aula quando l’articolo verrà discusso, come prevede l’articolo 97 del regolamento.

INTERVENTI CONTINGENTATI. Questa mattina il presidente Grasso ha contingentato i tempi degli interventi, riducendoli da 20 minuti a 10 per ogni senatore allo scopo di poter concludere il dibattito entro domani sera, come deciso dalla conferenza dei capigruppo. Per questo è stato contestato dalle opposizioni che lo hanno accusato di aver ceduto alle “minacce” che il premier Matteo Renzi gli avrebbe rivolto ieri. Il presidente è dovuto intervenire per smentire questa interpretazione.

GRASSO: “LIMITI INVALICABILI PER LE REVISIONI”. Tuttavia Grasso ha colto l’occasione della presentazione del volume ‘Le Costituzioni italiane, 1796-1848’ in sala Zuccari, per pronunciare quello che da molti è stato letto come un monito a governo e Parlamento. “Vi sono limiti invalicabili che nessuna revisione costituzionale può superare – ha detto Grasso -. Paradossalmente, anche una riforma della Costituzione può rivelarsi incostituzionale se viola quei valori immodificabili e supremi su cui la carta stessa si fonda: vale a dire se cessa di essere, come deve in ogni momento e situazione, argine agli abusi del potere e garanzia del patto costituente che affida sempre al popolo la prima e l’ultima parola”.