Ddl Boschi in Senato, Grasso: Non si usi la Costituzione per fare bassa politica

Roma, 22 set. (LaPresse) – Mentre l’aula del Senato esamina il ddl Boschi il presidente Grasso ha invitato a non usare la Costituzione per fare “bassa politica”. “In questi giorni si discute con toni anche molto accesi della revisione costituzionale, che riguarda il ruolo e la composizione del Senato, e la posizione delle Regioni nell’ordinamento, e dunque inciderà sulla forma di stato e sull’equilibrio dei poteri della Repubblica. Richiamo ancora una volta le parti politiche a non trattare la materia costituzionale come strumento di bassa politica, e invito ad anteporre l’interesse generale a quelli particolari e personali”.

Nel frattempo sarebbe in corso un incontro al Senato tra il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi,la presidente della commissione Affari costituzionali Anna Finocchiaro, i capigruppo della maggioranza. Obiettivo: definire gli emendamenti da presentare domani al disegno di legge sulla riforma costituzionale.

GRASSO CONTINGENTA I TEMPI. Si apre tra le polemiche la discussione sul ddl Boschi stamane in Senato. Il presidente Pietro Grasso ha annunciato il contingentamento dei tempi, limitando a 10 minuti la durata massima di ogni intervento. La cosa ha suscitato la polemica di diversi senatori, tra i quali l’ex ministro della Difesa Mario Mauro, che prima ha voluto “esternare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà per il livello e la ferocia delle minacce a cui è stato sottoposto nella giornata di ieri” ma poi ha aggiunto: “E’ ancora più doloroso, quando le minacce fanno effetto”, perciò “la invito anche io a riconsiderare, se possibile, queste sue decisioni, perché ritengo che in questo momento, forse più che di una tempistica da cavalli in corsa, ci sia bisogno della ponderatezza e della capacità di analisi necessarie a produrre una soluzione finale”.

Risentita la risposta di Grasso: “Non le permetto di pensare né di sospettare una cosa del genere”, ha ribattuto il presidente. “Io voglio far parlare tutti e il più possibile – ha aggiunto – questo deve essere assolutamente chiaro. Io sono qui per questo, ma prevedendo interventi di venti minuti, non posso non dire, con una previsione e una precauzione, di stare attenti ai tempi”. “La mia – ha puntualizzato – non è una presa di posizione, perché io non ho preso posizione. Io sto cercando di applicare il regolamento”.

Il problema, ha precisato, è che 110 iscritti in discussione generale per 20 minuti fanno 33 ore e 45 minuti. Purtroppo, il presidente deve fare anche il ragioniere, quindi fare i conti”. Il termine fissato dalla capigruppo “è mercoledì sera senza orario di fine della seduta, ma anche senza tale orario di chiusura il mercoledì finisce alle ore 24, pertanto – ha concluso – fatti i conti, non si riesce a dare 20 minuti a tutti”.