Milano, 20 set. (LaPresse) – “Bisogna fare di più, stiamo pensando a interventi importanti perche’ voglio investire molto in questo settore. Terminato Expo, come prima cosa, prenderemo in carico la societa’ Explora, che diventera’ il braccio operativo del sistema turistico lombardo sotto la guida dell’assessorato. Dovrà andare in giro per il territorio, valorizzare tutte le eccellenze che ci sono e creare una regia”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine dell’inaugurazione di Agrivarese.
Il governatore ha portato alcuni esempi di integrazioni possibili fra attrazioni turistiche. “In Lombardia – ha ricordato – abbiamo 10 siti Unesco patrimonio dell’umanita’, che pero’ non hanno una gestione unitaria. E poi abbiamo 80 campi da golf. Le due cose sembra che non c’entrino nulla l’una con l’altra, ma quanti stranieri sarebbero attratti da un pacchetto turistico che abbini la pratica sportiva a quella culturale? Moltissimi. Che con il loro arrivo, creerebbero anche un indotto importante per le nostre produzioni agricoli e artigianali d’eccellenza”.
Parlando sempre delle risorse del territorio ancora poco sfruttate in termini turistici, Maroni ha portato l’esempio della Via Francigena, della quale, giusto ieri, ha percorso a piedi una quindicina di chilometri in compagnia del direttore di un quotidiano varesino. “Questa strada, in Lombardia – ha detto – parte da Palestro e arriva al confine dell’Emilia. Sono 159 km che attraversano un territorio unico. Purtroppo ogni Comune gestisce il suo pezzettino, senza un disegno unico. E’ famoso al mondo il Cammino di Santiago di Compostela, ma la nostra Via Francigena, non ha nulla da invidiargli. E’ un asset straordinario, che insieme ad altri, devono essere riscoperti, coordinati e valorizzati. Questo e’ quello che voglio fare”.
Il presidente lombardo, infine, ha spiegato che non e’ suo interesse “gestire”, ma piuttosto “coordinare”. “Questa – ha detto – sara’ la missione di Exlora: fare ‘regia’, creare una ‘rete’, lasciando la gestione in capo ai Comuni, ai territori, alle Camere di commercio, agli operatori”
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