Di Fabio De Ponte
Roma, 18 set. (LaPresse) – “Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 si tratta di accelerare”. Perciò è in arrivo una manovra “espansiva e non di rigore”, fatta prima di tutto di “meno tasse”. E’ un quadro a tinte rosa quello tracciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per presentare la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def) nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Oggi molti indicatori – ha spiegato – dicono che l’Italia è ripartita e il Def non può che fotografare lo stato dell’arte”, fatto di “meno cassa di integrazione, più posti di lavoro, lavori più stabili, più turismo, più consumi”.
“Il Paese – gli ha fatto eco il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan snocciolando i numeri – cresce più di quanto ci aspettavamo. Quest’anno il Pil crescerà dello 0,9%, nel 2016 dell’1,6%”. E rivendica: “Questo anche grazie a misure di politica economica che stanno aggiungendo stimolo a quanto concesso dal quadro internazionale”.
Confermata la stima di quest’anno del Governo sul deficit, che varrà il 2,6 per cento del Pil nel 2015. Calerà invece al 2,2 per cento nel 2016 (alzato questo dalla precedente stima di aprile, fissato all’1,8%). E “dal 2016 il debito comincerà a scendere, era dal 2007 che non accadeva”, ha annunciato Padoan. Lo farà, ha spiegato, “sicuramente e a velocità crescente”. Tuttavia, ha ammesso, “scenderà un po’ meno di quello che avevamo detto, però scenderà lo stesso”.
Risultato di una precisa scelta, però: il Governo sfrutterà nel 2016 un punto percentuale di Pil di flessibilità nei conti. “C’è uno spazio di flessibilità dello 0,5 per cento sulle riforme a cui si aggiunge uno spazio dello 0,5 per cento per gli investimenti. Non lo useremo tutto, ma soltanto per lo 0,3%”, ha spiegato Renzi. Ma non basta: “In relazione all’emergenza migranti chiediamo uno 0,2% di spazio aggiuntivo per il 2016”, ha annunciato Padoan.
Tutto in regola, ha assicurato Padoan per Bruxelles: “Il profilo di finanza pubblica – ha sottolineato – permetterà, anche con questo deficit leggermente più alto, di rispettare la regola del forward looking”.
Proprio oggi era a Roma il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. “La flessibilità – ha ricordato in una intervista – è prevista in caso di crescita negativa di un Paese o sotto il suo potenziale, quando fa riforme importanti o se ha bisogno di una spinta per investire in progetti cofinanziati dai fondi europei e dal piano Juncker. Tutte le domande eventuali saranno esaminate una volta ricevuto il testo e in base alle nostre previsioni economiche. È troppo presto per pronunciarsi”.
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