Modena, 17 set. (LaPresse) – “Molti sono gli argomenti di discussione tra di noi, a cominciare dal futuro dell’Europa, partendo dai temi dell’immigrazione. L’Italia è solita fare la sua parte, come abbiamo sempre detto, nell’aspirazione di una politica comune europea nella gestione di questo problema. Ribadiamo la nostra disponibilità a gestire in modo condiviso la riammissione ed un’equa distribuzione dei migranti”. Così Matteo Renzi, al termine dell’incontro privato con il presidente francese Francois Hollande, all’Accademia militare di Modena.
RENZI: EUROPA NON DEVE COSTRUIRE MURI. “Ciò non ci esime dal fare una considerazione sul ruolo l’Europa, che è nata per abbattere i muri e non per costruirli – ha aggiunto Renzi – nel Consiglio europeo di mercoledì ribadiremo il messaggio che se ci sono oggi in Europa dei Paesi a fianco di quelli fondatori quali Italia e Francia, è perché qualcuno ha abbattuto dei muri ed ha dato loro possibilità di accedere al benessere e alla libertà”. Renzi ha poi spiegato che “nelle prossime ore discuteremo per affermare un’idea di Europa in cui tutti fanno la loro parte, con i diritti ed i doveri che sono legati all’appartenenza all’Unione Europa”. Tra gli altri temi, Renzi ha sottolineato “l’importanza di lavorare con la presidenza francese per l’appuntamento di Parigi a dicembre sul cambiamento climatico. Questo evento dovrà essere un grandissimo successo, per la Francia, l’Europa e il mondo”.
HOLLANDE: RESPONSABILI DESTINO EUROPA. “Ringrazio il premier Matteo Renzi per l’invito che mi ha rivolto, perché siamo amici” e perché “i nostri due Paesi hanno fondato l’Unione europea. Proprio a Roma è stato firmato trattato che ha fondato l’Europa e siamo responsabili insieme del suo destino”, ha affermato Hollande. “L’Europa sta attraverso un momento storico particolare e vorremmo superare questa prova con un atteggiamento di solidarietà ma anche con il controllo di quello che sta accadendo alle frontiere”.
LA CREAZIONE DEGLI HOTSPOT. “In occasione del prossimo Consiglio europeo dobbiamo riaffermare la politica nata a giugno: un Paese da solo non può fare fronte a questo evento”. A giugno, ha aggiunto Hollande, “si è proposta una politica di organizzazione che vede la creazione di hotspot per identificare e registrare i migranti e rinviare chi non ha i requisiti per rimanenere”. Il presidente francese ha inoltre ribadito la “necessità” di “suddividere in modo equo queste persone nei diversi Paesi europei”. Questo sistema, ha concluso Hollande “permetterà di non costruire più frontiere con questi paesi altrimenti sarebbe la fine di Schengen”.
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