Roma, 17 set. (LaPresse) – Il disegno di legge Boschi sulla riforma del Senato in aula oggi a palazzo Madama. Poco dopo le 9.30 è iniziata la seduta ma è stata sospesa e indetta una nuova riunione dei capigruppo.
La decisione di portare il ddl in aula non è stata presa all’unanimità dalla capigruppo di ieri – contrarie le opposizioni, in primis Sel e Forza Italia – quindi è ora l’assemblea a dover esprimere il proprio voto sul calendario dei lavori. L’assemblea di palazzo Madama ha confermato il calendario proposto dalla conferenza dei capigruppo, che aveva bisogno dell’ok dell’aula perchè non approvato all’unanimità ma a maggioranza.
BOSCHI: NON ABBIAMO PAURA DEI NUMERI. Io non sono per nulla in ansia, non sono preoccupata per i numeri”. Così la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, in un’intervista al Corriere della Sera, a proposito dell’approdo in aula del ddl di riforma costituzionale. “Ha vinto l’Italia – ha aggiunto – e non c’è nessun rischio. Se avessimo avuto paura avremmo cercato di fare melina, invece di chiedere una accelerazione sui tempi per andare direttamente in aula”.
CAPIGRUPPO DI DUE ORE. Poco prima della capigruppo di ieri, durata due ore, si è riunita la commissione Affari costituzionali dove il senatore della Lega Roberto Calderoli ha ritirato quasi tutti i suoi emendamenti (circa 500mila), lasciandone soltanto dieci. Lo stesso ha fatto Sel. Mentre Forza Italia si è detta disponibile a ridurne il numero.
OPPOSIZIONI: “FORZATURA INACCETTABILE”. E’ stato questo a scatenare l’indignazione delle opposizioni per la decisione della capigruppo di andare in aula senza aspettare che la conclusione dell’iter del disegno di legge in commissione. L’accelerazione è stata bollata come una “forzatura inaccettabile”. “Se il governo vuole andare in aula è perché non ha i numeri in commissione, non per la quantità degli emendamenti”, ha sbottato Calderoli. Gli ha fatto eco il presidente dei senatori azzurri Romani: “E’ stata una forzatura inaccettabile quella di portare subito la riforma in aula. Gli emendamenti presentati in commissione erano stati ritirati. Si sarebbe potuto procedere con l’esame in commissione”. “A nulla è valso il ritiro degli emendamenti a dimostrazione che tutto era già stato organizzato”, ha sentenziato la capogruppo di Sel Loredana De Petris.
SI PROCEDE A TAPPE FORZATE. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha precisato che oggi la seduta sarà dalle 9,30 alle 20, con una pausa dalle 12,15 alle 15 in concomitanza con la messa di suffragio in ricordo del senatore di Forza Italia, Donato Bruno, e venerdì dalle 9,30 alle 17. La settimana prossima sono previste sedute martedì e giovedì dalle 9,30 alle 20 e mercoledì dalle 9,30 senza orario di chiusura. Mercoledì 23 settembre è stato fissato invece alle 9 il termine per la presentazione degli emendamenti.
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