Dall’inviato Matteo Bosco Bortolaso
Vienna (Austria), 16 set. (LaPresse) – Oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in visita ufficiale a Vienna, proprio mentre l’Austria vive ore drammatiche per la crisi migratoria: i confini più “caldi” sono ad Est, con Slovacchia e Ungheria, e al Nord con Germania e Repubblica Ceca.
Il Quirinale, in realtà, aveva organizzato questa visita da tempo (e l’aveva anche dovuta rinviare, il 30 giugno scorso, per la morte della sorella del capo dello Stato). Ma il caso ha voluto far cadere la visita in un momento delicatissimo, pochi giorni dopo le polemiche e i controlli anche al valico di frontiera del Brennero, tra Italia e Austria.
Il primo incontro incontro bilaterale di Mattarella, con l’omologo Fischer, è previsto stamane alle 11 all’Hofburg, già centro del potere dell’Impero austro-ungarico. Dapprima il presidente riceverà Mattarella nel suo studio, per un tête-à-tête, quindi i colloqui si allargheranno alle delegazioni ufficiali nel Salone della Caccia. A seguire, verso le 13, la colazione offerta dalla presidenza austriaca.
Alle 15 il capo dello Stato si sposterà quindi all’ambasciata d’Italia a Vienna, per incontrare i diplomatici italiani presso le organizzazioni internazionali con sede nella capitale austriaca, a partire dall’ambasciatore Filippo Formica, eletto due giorni fa a presiedere l’importante conferenza annuale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Ci sarà anche l’ambasciatore Vittorio Rocco di Torrepadula, che rappresenta Roma presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), che peraltro è guidata da un italiano, Lamberto Zannier.
Alle 17 è prevista la visita di Mattarella al Ballhaus, sede della cancelleria austriaca. Ad accoglierlo ci sarà il cancelliere federale Werner Faymann, l’equivalente del nostro presidente del Consiglio. Dopo il colloquio con Faymann, il presidente italiano si sposterà al Centro di medicina molecolare dell’Accademia delle scienze, guidato dall’italiano Giulio Superti-Furga e animato da giovani ricercatori emigrati oltre confine.
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