Scuola, allarme Anief: 12 mila Ata e 8 mila docenti con contratti ridotti

Roma, 15 set. (LaPresse) – “E’ iniziato un nuovo anno scolastico, e’ stata approvata una nuova riforma del comparto istruzione ma, sulla gestione del personale, il Miur continua a commettere sempre gli stessi errori: per risparmiare sulle mensilita’ estive, in questi giorni l’amministrazione centrale ha comunicato agli Uffici scolastici regionali, attraverso due distinte note, una per gli Ata ed una per i docenti, di conferire oltre 20mila posti in supplenza sino alla fine di giugno 2016, quindi con scadenza anticipata di due mesi. Negando, in tal modo, un diritto sacrosanto alla copertura contrattuale fino al 31 agosto 2016, prevista per legge perche’ si tratta di posti a tutti gli effetti vacanti e disponibili”. Lo afferma in una nota l’Anief.

Piu’ di 6.200 riguardano il turn over di amministrativi, tecnici e ausiliari: per via di un accordo con la Funzione Pubblica, quelle unita’ lavorative, infatti, potrebbero essere attinte dal personale in esubero delle province – prosegue il sindacato -. Anief ha gia’ avviato una class action contro questa assurda operazione, che intende collocare nella scuola dei lavoratori privi di esperienze e professionalita’ specifica e che, soprattutto, andranno a scalzare migliaia di precari competenti che operano da anni e con costanza nei nostri istituti. Ora dal Miur arriva pure la beffa: perche’ attraverso la Nota 0027715 del 28/08/2015, la direzione generale del dicastero di Viale Trastevere precisa che sui posti liberi destinati al ruolo, in attesa che vengano assegnati al personale perdente posto delle province, ‘potranno essere conferite esclusivamente supplenze fino al 30 giugno, attingendo dalle graduatorie provinciali permanenti di cui all’art. 554 del D.L.vo n. 297/94 e, in caso di esaurimento delle predette, dagli elenchi e graduatorie provinciali'”.

“Per Anief – spiega il suo presidente, Marcello Pacifico – stiamo assistendo all’ennesima forzatura tesa al risparmio, tutta sulla pelle dei precari della scuola. Nonostante le sentenze della curia dell’Unione Europea sul personale con regolari titoli di accesso e con oltre 36 mesi di servizio svolto, ovvero la stragrande maggioranza da quello collocato nelle graduatorie della scuola, lo Stato italiano non solo continua a fare ‘orecchie da mercante’ : ora, siamo arrivati al punto che riduce a quegli stessi docenti pure i mesi spettanti per le supplenze”. “Perche’, la stessa operazione di anticipo della risoluzione del contratto al 30 giugno in luogo del 31 agosto, e’ diventata prassi, in particolare per i collaboratori scolastici precari, che vengono assunti su posti vacanti non destinati al ruolo. Anche in questo caso, si tratta di numeri tutt’altro che residui, perche’ ad essere in questa condizione sono almeno altri 6mila precari – sottolinea il sindacato -. Per non farsi mancare nulla, quasi per par condicio, dal Miur hanno pensato bene di conferire con scadenza anticipata di 60 giorni pure i contratti a tempo determinato sugli oltre 8mila posti non assegnati al termine della fase B del piano di assunzioni previsto dalla riforma”.