Roma, 13 set. (LaPresse) – “Sono andato a NYC per vivere con loro (Flavia Pennetta e Roberta Vinci, ndr) la finale. Ho letto molte polemiche per la mia scelta. Fosse stato il calcio, non avrebbe detto niente nessuno. Ma è tennis, tennis femminile, e allora in tanti hanno storto la bocca come fosse sport di serie B. Rispetto tutti. Ma credo che un grande Paese come l’Italia, una comunità nazionale stia insieme anche grazie a emozioni condivise e non solo a statistiche. Quelle ragazze ci hanno emozionato e reso orgogliosi. L’Italia con i suoi rappresentanti, con il suo Comitato Olimpico, era lì con loro. A dire brave, a dire grazie, a dire al mondo che ci guardava che – come sempre – l’Italia è capace di tutto. Chi vuole vivere di rancore, faccia pure. Noi oggi ci teniamo stretti questa inattesa felicità”. Così Matteo Renzi nella sua eNews risponde alle polemiche sulla sua partecipazione alla finale del Grande Slam a New York.

Renzi ha spiegato: “Due ragazze del sud, due giovani donne trentenni, due tenniste straordinarie hanno compiuto un’impresa nella quale non credeva nessuno, nemmeno loro. Hanno colorato d’Italia gli US Open giocandosi la finale e distruggendo il sogno della numero 1, Serena Williams. Hanno ammutolito NYC che poi le ha abbracciate in una ovazione entusiasmante e ci hanno reso orgogliosi di essere italiani. È la grande forza dello sport, come dimostra Fabio Aru che trionfa alla Vuelta. O i successi di sportivi più o meno noti, in tutte le discipline. Ma le vittorie di Pennetta e Vinci, e il trionfo di Flavia in finale, non sono solo tennis. È molto più che tennis. È una meravigliosa storia italiana, di donne che non rassegnandosi e non arrendendosi dimostrano che siamo capaci di tutto, persino di vincere quando non ci crede nessuno. Sono andato a NYC per vivere con loro la finale”.

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