Rimini, 25 ago. (LaPresse) – Tour de force per il premier Matteo Renzi, da Rimini all’Aquila, passando per Pesaro. Applausi ma anche contestazioni. Prima la visita al meeting di Comunione e Liberazione, dove ha parlato di immigrazione: “Prima salviamo le vite, poi penseremo a come dare un futuro a queste persone. Nel pomeriggio il capo del governo ha fatto tappa a Pesaro dove, al teatro Rossini, ha lanciato il guanto della sfida politica: niente più Imu e Tasi dal prossimo anno. Qualche contestazione fuori dal teatro. Situazione più tesa all’Aquila dove si sono radunati manifestanti contrari alle trivellazioni nell’Adriatico. Il premier ha deciso di cambiare programma.
“L’Italia deve essere la terra delle opportunità e non dei ritardi”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva iniziato il suo intervento al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. “Non volevo venire al meeting di Rimini, ve lo dico con franchezza e non per un fatto ideologico, i miei predecessori lo hanno considerato una piazza politica. Non è che avevo paura. Vi ho incontrati in una esperienza personale. In politica il lusso non è l’ auto blu, ma la qualità delle relazioni umane. Incontrare chi ti arricchisce è stato decisivo, non mi andava di trovare domani i titoli sulla accoglienza calda e piu o meno forte politicamente intesa, qui tanti amici hanno arricchito la loro esistenza ” ha proseguito Renzi.
Il berlusconismo ha fermato il Paese per 20 anni. “L’Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa perenne. Mentre il mondo correva è rimasta ferma e impantanata in discussioni sterili” ha sottolineato Matteo Renzi intervenendo al Meeting di Rimini. “Ritengo – ha aggiunto il premier – che il berlusconismo, e per certi aspetti il contro berlusconismo, abbia messo pausa all’Italia. Oggi dobbiamo correre per riportare l’Italia in pari”.
Riforme trampolino per il futuro. Poi l’affondo di Renzi sulle riforme: “L’Italia può giocare un ruolo nell’Europa che cambia a condizioni che sia essa stessa a cambiare, il pacchetto di riforme che stiamo facendo – ha aggiunto il premier – è il tentativo, dopo venti anni in cui l’Italia ha pigiato il tasto pausa, di farle recuperare il tempo che ha perso. Ma non bastano le riforme”. Sono infatti le riforme, per Renzi, “una premessa per far ripartire” il Paese. Lodi da parte del premier all’Italicum: “Il sistema italiano non prevede un meccanismo di corrispondenza tra chi si candida e chi guida il Paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell’opposizione. E’ una rivoluzione”.
“E’ incredibile la discussione – ha aggiunto Renzi – dicono che se non c’è elezione diretta è a rischio la democrazia. Non è che devi votare tante volte per avere più democrazia. Quello è il telegatto, non la democrazia. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori”.
Renzi ha parlato anche di immigrazione: “Prima salviamo le vite, poi penseremo a come dare un futuro a queste persone. Non rinuncio a secoli di civiltà. Non cederemo mai al provincialismo della paura”. Duro invece sull’ipotesi di un’Europa senza Russia: “Costruire l’Europa contro la Russia è un errore tragico, non è un fatto economico, ma culturale, le radici culturali che ci legano sono superiori alle differenze”.
Ed è intervenuto sul tema Europa: “La parola politica è stata cancellata e non accetto che venga presa a calci. L’Europa in questi anni ha smesso di essere creatura italiana per diventare matrigna dell’Italia. L’Europa si è trasformata in un posto in cui ci danno i voti e ci dicono se abbiamo fatto bene o male e questo deve cambiare. Che strategia abbiamo sull’Europa? Su questo tema – ha aggiunto il presidente del Consiglio – abbiamo perso 20 anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue ma del cuore dell’Unione europea. Non c’è stata abbastanza attenzione da parte della politica nel considerare il Mediterraneo il cuore del dibattito”.
Un anno fa l’invito a Renzi al raduno del popolo ciellino a Rimini era finito nel vuoto. Matteo Renzi opto’ per i boyscout dell’Agesci. Un anno dopo il presidente del Consiglio ha deciso di parlare alla platea del Meeting di Rimini, l’appuntamento del movimento fondato da Don Luigi Giussani. L’anno scorso il Meeting, orfano del presidente del Consiglio, vide la presenza di ministri come Maurizio Martina a Giuliano Poletti. Alle ore 15 Renzi sarà a Pesaro, per un intervento al Teatro Rossini. Successivamente arriverà in visita alla città di L’Aquila, dove alle ore 17.30 sarà al Gran Sasso Science Institute. A Pesaro Renzi, premier e segretario Dem, dovrebbe dedicarsi più a temi legati al Pd e alle future e nuove scelte del Partito. La tappa marchigiana di Renzi oggi ricade proprio su Pesaro, città di cui è sindaco il dem Matteo Ricci, classe 1974, anche Vicepresidente nazionale del Pd.
Da Pesaro, al teatro Rossini, il premier ha sostenuto: “Siamo l’unico Paese con 5 corpi di polizia, sono bravi, ma vanno ridotti. Il corpo forestale non sarà più autonomo”. Così il premier Matteo Renzi, nel suo intervento al teatro Rossini di Pesaro. E su Berlusconi: “Se avessimo lo spread dell’ultimo giorno di Governo Berlusconi dovremmo pagare 9 miliardi di euro in più di interessi sul debito. Altro che tagliare le tasse”.
A L’Aquila, annullata la visita in Comune, Renzi è stato ospite del Gran Sasso Science Institute: “Appuntamento tra un anno per verificare cantieri”, ha detto a proposito dei lavori nel centro storico del capoluogo abruzzese
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata