Roma, 20 ago. (LaPresse) – Il funerale di Donato Bruno di questa mattina è stato il primo incontro tra Berlusconi e Verdini dopo l’addio a Forza Italia. Il leader azzurro e il suo ex braccio destro, l’uomo di fiducia che lo ha accompagnato per anni dentro e fuori il mondo della politica, era entrambi presenti nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, ma mai sono stati così lontani. Non si sono mai sfiorati, neanche con lo sguardo, l’ex Cav seduto al primo banco, visibilmente addolorato, e il senatore toscano in piedi in fondo alla navata della chiesa che si trova al Verano.
Erano presenti tutti i big del partito per il saluto al Bruno, morto martedì 18 agosto per una ischemia cerebrale, dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, a quello della Camera Simone Baldelli. C’era anche il presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro, Cirino Pomicino, la moglie di Bruno Vespa, Augusta Ianninni. E oltre a Verdini, tra gli ex spicca Barbara Saltamartini, oggi nelle fila della Lega Nord, e i quasi ex Rocco Palese e Gianfranco Chiarelli, ormai nei Conservatori e riformisti, e Luca D’Alessandro, verdiniano doc. Assenti invece Raffaele Fitto e il Angelino Alfano.
Le esequie di Donato Bruno sono state infatti l’occasione per riunire quelli che un tempo avevano fatto parte di un unico partito, sotto la guida di Berlusconi. Una occasione, questo è quello che rimarrà nelle cronache, anche perché molti dei partecipanti ancora iscritti a Forza Italia a settembre saranno ufficialmente membri o dei Conservatori e riformisti o di Ala alla Camera. Berlusconi, anche se cosciente delle perdite a cui manca solo l’ufficialità, non demorde. Secondo quanto viene riferito infatti l’ex Cav è pronto ad accogliere i parlamentari scontenti del Nuovo centrodestra, anche se mira a un nome capace di sostituire il clamore suscitato dall’uscita di Paolo Bonaiuti. Renato Schifani e Nunzia De Girolamo sarebbero perfetti, ma entrambi ufficialmente non confermano. Il capogruppo al Senato di Ap anzi mentisce la cena con Berlusconi a Villa San Martino, mentre l’ex ministra la sminuisce “come una cosa normale” visti gli ottimi rapporti con il presidente.
In ambiente di Area popolare comunque si parla di una “occasione” per lasciare il gruppo, che potrebbe anche trattarsi del voto sulle riforme o la legge di stabilità, qualora Alfano si pieghi alla volonta del premier Matteo Renzi. Lo stesso potrebbe accadere in casa Fi: Berlusconi infatti guarda agli indecisi di Ap, “dimenticando di preoccuparsi dei suoi” dicono da Area popolare. Anche qui bisognerà aspettare settembre quando la partita delle Riforme entrerà nel vivo. Non è un mistero infatti che dentro Forza Italia c’è chi spinge per un un nuovo patto con il governo e chi invece oltranzista non accetta compromessi. E’ in questo scenario che la figura di Donato Bruno poteva essere “essenziale”, l’uomo che lo stesso Gasparri ha definito l’uomo “delle scelte nei momenti essenziali” che riusciva a offrire a tutti “parole di saggezza nei momenti in cui si cerca una soluzione”.