di Elisabetta Gramolini
Roma, 20 ago. (LaPresse) – Per smuovere l’assessorato all’Ambiente di Roma Capitale, è bastato un incontro con i sindacati e una manifestazione dei dipendenti dell’associazione che dal ’97 gestisce in affidamento diretto i canili municipali. Il prossimo 25 agosto in Campidoglio, la titolare all’Ambiente Estella Marino incontrerà il responsabile del Bilancio, Marco Causi, con l’impegno, assunto oggi con le organizzazioni sindacali, di battere cassa.
L’obiettivo, secondo fonti dell’assessorato all’Ambiente, sarà portare a un milione e mezzo di euro la cifra stanziata dall’amministrazione per la gestione temporanea delle tre strutture (Ponte Marconi, Vitinia e Muratella) dal mese di settembre a tutto dicembre. A metà luglio, infatti, il Campidoglio aveva pubblicato un avviso per raccogliere le manifestazioni d’interesse stanziando per il servizio, 676mila euro, con lo scopo nel frattempo, di terminare la procedura di gara per aggiudicare la gestione a partire da gennaio.
Va detto che già prima dell’avviso, Estella Marino aveva chiesto la stessa cifra (oltre 1,5 milioni di euro), ma era stata fermata dal veto della ragioneria generale di Roma Capitale. L’ipotesi che Causi quindi esaudisca la richiesta non è affatto certa anche perché sui conti del comune grava il piano di rientro dal debito oltre al problema, non da poco, del Patto di stabilità.
Altra ipotesi, ventilata durante l’incontro di oggi con i sindacati, come riferiscono fonti interne all’assessorato, e ora al vaglio dell’Amministrazione capitolina, è la possibilità di commissariare le strutture a partire dal primo settembre. In questo modo, i livelli occupazionali sarebbero salvi.
Mentre i tecnici erano impegnati nella riunione sindacale, fuori, davanti alla sede dell’assessorato all’Ambiente, i dipendenti dell’Associazione volontari del canile di Porta Portese (Avcpp) hanno inscenato una manifestazione di protesta. Secondo la presidente dell’Avcpp, Simona Novi, l’importo stabilito per la gestione ponte fino a dicembre è troppo basso e non consentirebbe, nel loro caso, il mantenimento dei posti di lavoro.
“Se dovessimo ricevere l’affidamento fino a dicembre a queste condizioni – spiega la responsabile di Avcpp – dovremmo licenziare il 90% dei dipendenti, visto che Roma Capitale è disposta a pagare poco più di 100 mila euro al mese. Inoltre – aggiunge – sono stati richiesti 50 servizi aggiuntivi come lo smaltimento delle deiezioni e la pulizia che dovremmo chiedere all’esterno, mentre oggi sono pagati dal Comune. In particolare per Muratella abbiamo calcolato che per ogni cane il comune spenderebbe al giorno 2,7 euro. Una cifra – conclude – a nostro avviso nemmeno da canile lager“.
La questione canili a Roma ha sempre generato molte polemiche. A cominciare dal fatto che l’Avcpp da quasi venti anni gestisce i canili in virtù di una convenzione e un affidamento diretto ricevendo 4 milioni l’anno dal Comune, 328 mila euro al mese. A fine 2014, il Campidoglio aveva indetto una prima manifestazione d’interesse con l’intenzione di pubblicare un bando che, tramite gara pubblica, aggiudicasse la gestione. La procedura, tuttavia, è stata sospesa dall’amministrazione in autotutela a seguito dell’inchiesta di Mafia Capitale.
Grazie alle indagini della procura di Roma, in particolare, si è scoperto che alla manifestazione d’interesse aveva partecipato anche la 29 giugno. La cooperativa di Salvatore Buzzi era risultata idonea nonostante non avesse direttamente i requisiti richiesti.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata