Riforme, Orlando: Sinistra non abbia paura di lasciare bicameralismo

Roma, 14 ago. (LaPresse) – “Abbandoniamo il bicameralismo senza remore e paure”. A chiederlo è il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervistato da ‘la Repubblica’. E se per il momento lo spauracchio della scissione del Pd è stato allontanato perché “finora la minoranza l’ha esclusa”, se invece si dovesse andare alle urne in breve tempo, il Guardasigilli non è sicuro che possa essere un bene per i dem. “La macchina del partito non è ancora all’altezza”, dice. A Ferragosto, mentre il Parlamento è in pausa per le vacanza estive, “il tema è se l’Italia ce la fa, non se ce la fa Renzi. Un’interruzione dell’esperienza di governo, nel pieno della trattativa con l’Europa sul tema della crescita e alla vigilia di una legge finanziaria che finalmente potrebbe dare ossigeno a settore deboli della società, sarebbe un atto contro il Paese. Mi auguro che alla fine prevalga l’interesse generale”.

Che per Orlando è quello di approvare le riforme: “Sì. Perché è indispensabile chiudere il percorso di transizione istituzionale che si è già protratto per troppo tempo. E non mi riferisco solo a quello che intercorre dalla presentazione del ddl Boschi, ma al momento in cui è stata riconosciuta la fragilità dell’attuale sistema istituzionale. Parliamo degli anni 70…”. E per quanto riguarda le recenti trattative con Forza Italia più che con la sinistra dem, aggiunge: “Purtroppo il ragionamento può essere rovesciato, visto che alcuni emendamenti della sinistra sono stati concordati con settori delle opposizioni, quella di destra compresa. Il vero tema è ricostruire l’unità del Pd, superando parole d’ordine e accenti sbagliati, sproporzionati rispetto alle distanze reali delle posizioni in campo”, conclude il ministro.