Roma, 10 ago. (LaPresse) – “La colpa non è nostra, ma di una legge sbagliata. Stiamo spiegando agli insegnanti il quadro della situazione, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione”. Risponde così Antonio Cucinella, della segreteria regionale Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) della Cgil Roma e Lazio, interrogato su come mai gli insegnanti in rivolta contro il piano assunzioni inserito nel ddl ‘Buona scuola’, accusino i sindacati di esercitare un ‘lavaggio del cervello’ ai lavoratori, in favore del governo.

Decine di migliaia di docenti sono chiamati in questi giorni a compilare una domanda per immissione in ruolo in cui dovranno indicare 100 province di preferenza per la cattedra di destinazione. Molti per protesta stanno boicottando il piano, non inviando la domanda, strategia che i sindacati invitano a non prendere in considerazione: “Per ora non esistono certezze – spiega il sindacalista-. Fino a quando starà in piedi la graduatoria a esaurimento? (dalla quale venivano effettuate le assunzioni, ndr)”.

“Questo noi non lo sappiamo e abbiamo il dovere di informare gli insegnanti. Quando abbiamo chiesto al governo di aprire un tavolo per costruire un programma di reclutamento serio e ragionato, il governo non ci ha ascoltati. E ora ci troviamo in questa situazione. Quando una madre di tre figli che ha sempre lavorato a Roma, ma che è al 100esimo posto in graduatoria nazionale, viene da me piangendo perchè ha paura di essere spedita a Belluno, anche io le consiglio di riflettere bene prima di inviare la domanda. Allo stesso tempo però le dico di fare attenzione, perché non inviando la richiesta potrebbe perdere il diritto all’immissione in ruolo. Faccio consulenze ogni giorno a insegnanti preoccupati, anche disperati. Molti hanno genitori anziani o malati dai quali non si possono allontanare, ma in questa fase non è previsto neanche l’avvicinamento per la legge 104 o il ricongiungimento familiare”.

“Sulla vicenda stiamo programmando una riunione in piazza di tutte le sigle sindacali della Flc per il 10 settembre – annuncia Cucinella -, ma anche una serie di iniziative sui territori a fine agosto, abbiamo aperto i primi ricorsi per chi sarà danneggiato gravemente da questo piano assunzioni. Non stiamo fermi un attimo, ma non possiamo bloccare la legge. Potremmo bloccarla solo se un giudice ci desse ragione. Più di questo sinceramente non so cosa possiamo inventarci”.

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