Milano, 5 ago. (LaPresse) – “Ci sono 100mila islamici a Milano, è vero: finora dove stanno pregando? Spesso e volentieri a casa loro, possono continuare a farlo tranquillamente”. Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, commentando la costruzione delle moschee in città nel corso di un sopralluogo all’ex ospedale “Agostino Bassi” di viale Jenner, destinato a diventare la sede della Asl Milano Metropolitana. Per Salvini, inoltre, “un sindaco leghista” bloccherebbe la realizzazione delle moschee. “Se la Tunisia chiude 80 moschee perché sono pericolose, se nei primi mesi dell’anno persino uno che dorme come Alfano ha espulso dall’Italia 40 sospetti terroristi islamici, prima di concedere anche mezzo metro quadro non ad una religione, ma a un modo di vivere purtroppo incompatibile con la nostra civiltà io ci voglio vedere molto, molto, molto chiaro”, ha aggiunto. E rispondendo a chi gli ha chiesto se sia meglio far pregare gli islamici per strada, Salvini ha replicato: “Meglio che i luoghi dove si prega un Dio siano di fratellanza e amore, siccome nel nome di Allah si ammazza, io non lascio questo spazio a nessuno e da nessuna parte”.

Salvini ha ricordato che “c’è una legge regionale (che mette dei vincoli amministrativi alla realizzazione dei luoghi di culto, ndr) non rispettata dal Comune che impone di seguire alcuni obblighi che il Comune di Milano ha ignorato. È una scelta politica, la scelta politica di una giunta che arriva a fine mandato senza aver combinato un accidente e vuole portare in dote ai milanesi due moschee. Non so se sia questa l’emergenza dei milanesi, anzi non lo penso proprio”. Salvini ha poi aggiunto che non sempre le moschee consentono di tenere sotto controllo i fedeli, individuando eventuali estremisti. Anche le autorita islamiche moderate, per il leader del Carroccio non sono sempre tali. “Alla faccia della moderazione – ha osservato – le dichiarazioni di alcuni di questi così detti moderati farebbero rizzare i capelli a qualunque essere umano normale. Quindi io prima di sapere chi paga, chi prega, in che lingua e che cosa spiega, non do nessuna autorizzazione a nessuno”.

“Non è un problema religioso, nessuno ha problemi con l’ebraismo o con gli evangelisti. In Tunisia chiudono 80 moschee, invece noi ne apriamo 2 a Milano. In tutto il mondo si alzano i muri contro chi in nome della religione vuole uccidere gli infedeli, tranne che nel nostro Paese”. Lo ha detto Matteo Salvini (Lega Nord), intervenendo questa mattina ad Agorà, su Rai3.

“La moschea di via Jenner va chiusa domani mattina – ha aggiunto – perché lì sono stati trovati dei terroristi. Costruire nuove moschee è una scelta politica della sinistra italiana”.

“Il sindaco Pisapia vada a farle da qualche altra parte le moschee”. Come Lega Nord “non abbiamo mai avuto problemi con nessuna confessione religiosa, – ha aggiunto Salvini – a Milano in Italia e nel mondo, purtroppo nel nome dell’Islam si ammazza, si tagliano le gole. Io non vorrei che questi spazi fossero spazi di insegnamento all’odio e all’intolleranza”.

E poi il leader del Carroccio minaccia di denunciare il vignettista Vauro: “Vauro? Certo che lo querelo. Prima di darmi del razzista e del fascista ti sciacqui la bocca, chiedi scusa e me lo giustifichi. Altrimenti ne rispondi”. Così Salvini è tornato sulla discussione in diretta tv con il vignettista Vauro Senesi. Nel corso della puntata della trasmissione “Agorà Estate”, il vignettista ha definito il leader del Cartoccio “razzista” e “fascista”. Per tutta risposta, Salvini ha lasciato la trasmissione. Dopo aver vinto la causa “spero di poter dare in beneficenza un po’ di soldi che questo signore sicuramente ha in tasca”, ha concluso Salvini.

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