Roma, 5 ago. (LaPresse) – “C’è un problema nella nomina di Carlo Freccero nel Cda Rai. E anche per Guelfo Guelfi e forse Giancarlo Mazzuca, tre dei sette consiglieri di amministrazione della Rai nominati ieri dalla commissione di Vigilanza”. Lo scrive L’Unità sul suo sito Internet, spiegando che “secondo la legge un lavoratore in pensione non può assumere incarichi nelle società controllate dallo Stato. La via d’uscita, secondo una norma della legge Madia approvata ieri che è meno rigida di una precedente disposizione – spiega L’Unità – sta nella gratuità dell’incarico che si può svolgere solo per un anno. Pertanto, la situazione un po’ paradossale che si potrebbe determinare è quella di un pezzo del Cda Rai ‘a tempo determinato’ e ‘più economico’ del previsto”.

Il sito dell’Unità cita la circolare del ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione del 4 dicembre 2014 emanata per chiarire la portata dell’articolo 6 del Dl n. 90/2014 convertito nella Legge n. 114/2014 che ha introdotto nuove disposizioni in materia di “incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza”.

“Il divieto – si legge nella circolare – scatta dal 24 giugno 2014 e riguarda gli incarichi di studio e di consulenza, incarichi dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrative e negli enti e società controllati. Il divieto di conferimento incarichi a soggetti in quiescenza di incarichi e cariche, riguarda tutti i ruoli rilevanti al vertice delle amministrazioni”.

La legge Madia approvata ieri in via definitiva ritorna sulla questione e stabilisce che “gli incarichi, le cariche e le collaborazioni di cui ai periodi precedenti sono comunque consentiti a titolo gratuito. Per i soli incarichi dirigenziali e direttivi, ferma restando la gratuità, la durata non può essere superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione”.

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