Roma, 4 ago. (LaPresse) – In vista del rinnovo del Cda Rai anche il M5S si schiera: “Dopo attente valutazioni, il M5S ha deciso di proporre di Carlo Freccero come consigliere Rai”. A scriverlo su Twitter è il leader del M5S Beppe Grillo. “Abbiamo tenuto conto della sua decennale esperienza professionale come autore e dirigente televisivo – si legge sul blog di Grillo – della profonda conoscenza che ha del mezzo televisivo e del suo linguaggio e della prova di indipendenza data, in passato, mantenendo scelte editoriali coraggiose e scomode per le maggioranze in carica”. Ad annunciare l’appoggio a Freccero sono i cinque membri pentastellati in Commissione di Vigilanza (Roberto Fico, Alberto Airola, Dalila Nesci, Mirella Liuzzi e Lello Ciampolillo). “Nessun filo – aggiungono i parlamentari – ha legato e legherà mai Freccero al M5S. È scontato ma riteniamo di doverlo sottolineare per rispondere a chi, in queste ore, afferma che anche il M5S si è seduto al tavolo della lottizzazione”.
Oggi la Commissione di Vigilanza è chiamata ad eleggere 7 componenti su 9 del consiglio di amministrazione della Rai. “Il rinnovo – scrivono i membri del M5S – avverrà seguendo quanto stabilito dalla legge Gasparri, quella stessa legge che nel 2008 in occasione del V-Day 2 migliaia di cittadini hanno chiesto di abrogare. Si arriva all’elezione dei nuovi vertici dopo un susseguirsi di vicende che dimostrano il fallimento totale della linea del governo e della maggioranza e, ancora peggio, l’assoluta mancanza da parte loro di un vero progetto per la Rai. C’è solo l’interesse a piazzare i propri uomini all’interno del cda”. Dopo la scadenza di quello attuale, continuano i pentastellati, “ci siamo ritrovati, da un lato, con un’azienda impossibilitata a progettare il proprio futuro e, dall’altro, con una legge approvata, a stento, in prima lettura al Senato. Di fronte a questo pasticcio il premier ha fatto l’unica cosa che sa fare: rimangiarsi quanto detto nei mesi precedenti, accordarsi con Forza Italia in modo da non perderne i favori per i prossimi anni al Senato e ordinare di procedere proprio con quella legge, la Gasparri, che, a parole aveva dichiarato di voler assolutamente cambiare”, concludono i cinque grillini.
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