Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Tokyo (Giappone), 3 ago. (LaPresse) – “Bisogna avere il coraggio di dire che la cultura non è solo il passato. Sono stato sindaco di Firenze. Vi garantisco che alzarsi e andare a lavorare ogni giorno nei luoghi in cui avevano camminato Leonardo e Michelangelo e che era stata la sede di lavoro di Machiavelli era impressionante. Mi sembrava impossibile pensare che quel passato potesse essere migliorato. Però voglio richiamare le parole di Leonardo: ‘Tristo è quel discepol che non sorpassa il suo maestro’. Questo è ciò che avvenne con Cimabue e Giotto. E’ la spinta del cuore dell’artista quella che muove a cercare di fare meglio di colui che ti ha insegnato”. E’ il cuore del messaggio che il premier Matteo Renzi ha pronunciato davanti agli studenti dell’università delle Belle Arti di Tokyo.

“Non è semplice – ha aggiunto – cercare di far meglio di chi ci ha preceduto. Oddio – ha aggiunto con una pausa e uno sguardo alludente verso la platea che ha scatenato una risata in sala – in alcuni casi si può cercare di far tesoro degli errori del passato. Ma questo – ha precisato – vale in politica. Nella cultura cercare di far meglio dei grandi del passato è una impresa quasi eroica”.

Il che significa, ha spiegato, due cose: da un lato difendere il nostro patrimonio culturale, dall’altro spingere perché si verifichino quelle condizioni, anche economiche, che permettono all’arte e alla cultura di fiorire.

“Tre giorni fa, a Milano – ha raccontato – nell’ambito di una iniziativa di Expo, i ministri della Cultura di cento Paesi del mondo si sono riuniti per lanciare la proposta di una sorta di caschi blu per la difesa del patrimonio culturale. Mi è capitato di mettere su Facebook una immagine ricevuta da un collega del Medioriente. Nella immagine si vede Plamira nel 2010. Ci sono venti ballerine di danza classica. Sotto si vede Palmira cinque anni dopo. Ci sono venti ragazzi di tredici, quattordici anni, che uccidono dei prigionieri con un colpo di pistola. Possiamo restare insensibili di fronte a questo? Voi che studiate le Belle Arti, che apprezzate la cultura, la letteratura, pensate che sia possibile fare finta di niente? Continuare a dire ‘di questo si occuperanno le organizzazioni internazionali’? C’è bisogno di una iniziativa. Continueremo a lavorare insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica intenrnazionale. Non sono temi di serie B, sono l’idea stessa della nostra cultura e della nostra identità”.

Passando al secondo punto, ha spiegato: “Nella Firenze del Medioevo e del Rinascimento la grande bellezza che si realizzò in campo letterario e artistico fu possibile anche grazie alle condizioni economiche. Per l’arte servono finanza, economia, mecenatismo e investimento sul futuro. Sono la finanza e l’economia che consentono alla cultura di svilupparsi, che consentono ai giovani di studiare con le borse di studio e, studiando, di dare vita a opere immortali come la Divina Commedia”.

E su questo con il premier giapponese Shinzo Abe c’è la massima intesa: “Ci unisce – ha detto Renzi – una idea di sviluppo basata non solo sull’austerità, ma sulla crescita e sugli investimenti”.

Fortunatamente, ha spiegato, il tempo volge al bello: “Dopo anni di recessione – ha detto – il Paese torna a crescere. Le performance di turismo, export e investimenti, tornano col segno più. C’è molto bisogno “Il Giappone – ha sottolineato in un post su Facebook – è per noi un Paese amico e partner, innamorato dell’Italia e degli italiani di creare i fattori di crescita economica”.. Se ci guardassimo con lo stesso sguardo d’affetto con cui ci guardano i giapponesi avremmo più fiducia nei nostri mezzi: ci servono meno piagnistei e più voglia di rimboccarci le maniche”.

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