Roma, 30 lug. (LaPresse) – Ignazio Marino, è arrivato a sorpresa alla Festa dell’Unità dov’era presente anche la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi assieme a Matteo Orfini, il commissario del Pd romano.
Se non una tregua, sembra un atto di riconciliazione, dopo le polemiche delle scorse settimane, quando la giunta del chirurgo ha scricchiolato sotto i colpi degli scandali, da mafia capitale agli assessori dimissionari o dimissionati, che hanno lasciato il Campidoglio, fino all’odore dell’immondizia abbandonata per strada e a quello del fumo che ha avvolto Fiumicino. Lo stesso Marino però ha negato conflitti irrisolvibili: “Non c’è mai stata una guerra con il Pd” ha detto arrivando alla festa dell’Unità. E anzi solleva il calice: “Sono qui per brindare al Pd e a Roma“.
Poco prima il ministro per le Riforme aveva spronato il sindaco dal palco della manifestazione con parole monitorie: “Il Pd sostiene Marino, il governo farà la sua parte, però adesso è tutto nelle sue mani. Non ho dubbi sulla sua onestà ma l’importante ora è che sia pulita anche Roma. Deve governare”.
E Marino sembra voler accogliere la sfida col sorriso sulle labbra: “C’è da sorridere, non da ridere, perché stiamo facendo un lavoro straordinario” ha detto rispondendo ad un militante che vedendolo sorridere gli chiedeva quale fosse il motivo.