Di Alessandra Lemme
Roma, 29 lug. (LaPresse) – Porto turistico sequestrato, aeroporto chiuso, autisti di bus che urlano in piazza del Campidoglio contro la sospensione di un collega. Le notizie si susseguono nell’arco di poco più di una mattina e arrivano all’ufficio del sindaco Ignazio Marino. È il giorno dopo la presentazione della nuova giunta, la terza in due anni, quella del definitivo “rilancio” di Roma, ha assicurato ieri il chirurgo dem.
La giornata da dimenticare per i trasporti capitolini inizia di prima mattina quando i finanzieri del nucleo tributario sequestrano il porto di Ostia, 400 milioni di beni, e ne arrestano il presidente Marco Baliani, più tre collaboratori. “Il porto continua a funzionare”, afferma il procuratore aggiunto Nello Rossi, nel tentativo di tranquillizzare, forse anche un po’ il sindaco, ma di fatto l’operazione azzera sotto le accuse di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e riciclaggio, la società e l’imprenditore che, tra alterne vicende, aveva costruito e gestiva lo scalo dagli anni Novanta.
L’assessore alla Legalità Alfonso Sabella sottolinea: “È un’altra dimostrazione di quanto bisogno c’è di legalità e dell’azione delle forze di polizia, andiamo avanti”. Ma la colazione del sindaco è rovinata. Poco dopo le 13, a rovinargli il pranzo, arriva la notizia dell’incendio divampato nella pineta di Coccia di morto, sul litorale romano, vicino all’aeroporto Leonardo Da Vinci, che infatti sospende i voli per il troppo fumo e rimane fermo per oltre tre ore.
Intanto in piazza del Campidoglio, dalle 9 del mattino, un centinaio di autisti dell’Atac, l’azienda cittadina del trasporto pubblico, protestano e chiedono con tanto di striscioni e urla al megafono di incontrare primo cittadino e neo assessore alla Mobilità, il senatore Stefano Esposito. Al sit in partecipano lavoratori e un gruppo di utenti della linea ferroviaria Roma-Ostia, una di quelle che funzionano peggio, ma tutto sommato la manifestazione è contenuta e verso le 14 pare vada scemando.
Proprio allora, arriva la notizia della sospensione a tempo indeterminato di Cristian Rosso, il giovane dipendente Atac che qualche giorno fa aveva pubblicato online un video per spiegare le condizioni di lavoro della categoria: la protesta riprende vigore, altri autisti arrivano in piazza e le foto dei manifestanti fanno il giro del Web.
Sono le 14.30. Anche la pausa caffè è rovinata e a nulla vale l’accordo firmato di lì a poco con l’Autorità nazionale anticorruzione, che suggella l’impegno del Comune contro il malaffare romano. Il primo giorno della “fase rilancio” poteva andare meglio. Molto meglio.
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