Genova, 29 lug. (LaPresse) – “È indispensabile procedere alla creazione di un nuovo modello di governance attraverso un più ampio e approfondito confronto con gli stakeholders, occorre coinvolgere di più gli operatori: un piano strategico non riguarda solo il piano istituzionale ma anche e soprattutto il mercato”. Lo afferma l’assessore ai Porti e alla Logistica della Regione Liguria, Edoardo Rixi, che nel pomeriggio incontrerà il presidente dell’autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, e parteciperà al comitato portuale. “Come Regione Liguria – precisa Rixi – abbiamo presentato un documento in cui diciamo la nostra in merito al piano strategico nazionale su portualità e logistica del Governo. Abbiamo sottolineato le nostre perplessità perché, allo stato attuale, non ci sembra che metta a disposizione gli strumenti necessari per superare la dimensione locale dei mercati di riferimento del sistema portuale italiano, consentendo a quei porti geograficamente adatti alla competizione internazionale, come l’arco ligure e Trieste, di traguardare i mercati contendibili”.
Secondo l’assessore regionale ai Porti e alla Logistica della Regione Liguria “il mantenimento di un quadro normativo identico per i porti a vocazione regionale e per quelli a potenziale vocazione internazionale n’è la palese dimostrazione. In sintesi il piano sembra essere migliorativo per la competizione tra i porti nazionali, ma non ne migliora la complessiva competitività sul fronte internazionale”.
Sul piano strategico nazionale in materia di Portualità e Logistica, Rixi sottolinea che “la previsione di utilizzare il piano quale ‘architrave della politica di coesione e della crescita del Mezzogiorno’ mal si combina con la necessità che il sistema logistico sia al servizio dei distretti industriali del Paese che vedono concentrato in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Toscana oltre l’80% della propria capacità manifatturiera”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata