di Alessandra Lemme
Roma 28 lug. (LaPresse) – Un sindaco, sei donne, sei uomini e tanti malumori, dentro e fuori del Campidoglio. La nuova giunta di Ignazio Marino, la terza in due anni, è già al lavoro e il sindaco mostra sicurezza e dice “di non aver mai percepito il pressing del Governo”, ma le polemiche sull’amministrazione romana non accennano a calmarsi.
Quattro le novità nella squadra del chirurgo dem: Marco Causi, economista e deputato Pd, già assessore con Veltroni, prende il posto di Luigi Nieri e Silvia Scozzese, come vicesindaco e assessore al bilancio; Stefano Esposito, senatore Pd (ECCO CHI E’), sostituisce Guido Improta ai Trasporti; Luigina Di Liegro, nipote di Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas, è la responsabile di Turismo e dialogo tra le religioni; Marco Rossi Doria, insegnante ed ex sottosegretario all’Istruzione del Governo Monti, e’ il nuovo assessore a Periferie e Scuola. Prende il posto di Paolo Masini, Pd, 5.700 preferenze alle ultime elezioni, che a parte un comunicato stampa molto diplomatico, non nasconde, a chi lo conosce, l’enorme amarezza per la cacciata a sorpresa. Gli altri assessorati restano pressoché immutati e la nuova giunta si dice pronta per cosiddetta “fase due” ma l’atmosfera in Campidoglio è tutt’altro che serena. Lo dimostra la seduta pomeridiana dell’assemblea capitolina, chiamata a discutere ed approvare l’assestamento di Bilancio, dove più che parlare di conti l’opposizione attacca la scelta di “due nuovi assessori a mezzo servizio perché già parlamentari”.
L’aula è semivuota e il capogruppo Pd Fabrizio Panecaldo pensa con qualche preoccupazione a come trovare, entro il 31 luglio, i voti per approvare la delibera, e non rischiare il commissariamento, ora che ai malumori tra i consiglieri di partito si è aggiunta l’uscita dalla maggioranza dei quattro di Sinistra ecologia e libertà.
Catapultato in Assemblea, subito dopo le foto di rito della nuova squadra, Marco Causi riceve dall’opposizione fiumi di critiche che vanno dal bilancio, che non ha contribuito a stendere, alle scelte amministrative, che non hanno niente a che vedere con i conti. E pensare che durante la conferenza stampa si era detto “sinceramente emozionato” per il ritorno in Comune. “Parlerò con tutti per farmi un’idea precisa, l’unica cosa che chiedo è che i problemi non li paghino più i romani”, sottolinea il nuovo responsabile del trasporto pubblico, Stefano Esposito. Roma intanto vive un’altra giornata di rallentamenti e blocchi sulle metropolitane e domani gli autisti dei bus manifesteranno davanti al Comune. Su ciò che lo aspetta, Esposito si dice sereno e pronto al dialogo, mentre tiene stretta tra le mani una copia de ‘La parola contraria’, di Erri De Luca, sulle azioni di sabotaggio alla Tav e i processi che ne sono seguiti, lui che da sempre è favorevole alla tratta ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione.
Ignazio Marino sviscera in conferenza stampa gli obiettivi dei prossimi tre anni: Giubileo, candidatura alle Olimpiadi del 2024, una città pulita e con un trasporto pubblico buono. Poi manda un messaggio al presidente del Consiglio: “Ci giudichi dai fatti”, e si dice “solido”. Ma tutto intorno sembra un po’ tremare.
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