Enti locali, c’è l’ok alla fiducia in Senato: previsti tagli alla Sanità per 2,3 miliardi

Roma, 28 lug. (LaPresse) – Ok del Senato con 163 sì, 111 no e nessun astenuto alla fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo al ddl di conversione del decreto sugli enti territoriali. Ora il provvedimento, in scadenza il 18 agosto, passa alla Camera dei deputati per la seconda lettura.

Al fine della ‘razionalizzazione‘ della spesa del servizio sanitario nazionale, si legge nel maxiemendamento “gli enti del servizio sanitario nazionale sono tenuti a proporre ai fornitori” di una serie di beni e servizi “una rinegoziazione dei contratti in essere che abbia l’effetto di ridurre i prezzi unitari di fornitura e/o i volumi di acquisto”, con l’obiettivo “di conseguire una riduzione su base annua del 5 per cento del valore complessivo dei contratti in essere”.

Il testo fa poi riferimento alla “riduzione delle prestazioni inappropriate”, prevedendo che, “con decreto del ministero della Salute” siano “individuate le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale”. Dunque, le prestazioni che non saranno incluse in questo decreto saranno “a totale carico dell’assistito”.

Il medico sarà tenuto a specificare nella prescrizione le “condizioni di erogabilità” della stessa “o le indicazioni di appropriatezza prescrittiva previste dal decreto ministeriale”. Nel caso in cui si registri “un comportamento prescrittivo non conforme alle condizioni e alle indicazioni” previste, vengono chieste “al medico prescrittore le ragioni della mancata osservanza” e , “in caso di mancata risposta o di giustificazioni insufficienti”, l’ente del servizio sanitario nazionale “adotta i provvedimenti di competenza, applicando al medico prescrittore dipendente dal Ssn una riduzione del trattamento economico accessorio” e, “al medico convenzionato con il Ssn, una riduzione delle quote variabili dell’accordo collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo integrativo regionale”.

Risparmi verranno anche dalla “rinegoziazione con le aziende farmaceutiche volte alla riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del servizio sanitario nazionale” che l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, è chiamata a concludere “entro il 30 settembre 2015”, “separando i medicinali a brevetto scaduto da quelli ancora soggetti a tutela brevettuale”, ovvero i farmaci cosiddetti ‘equivalenti’.