di Alessandra Lemme
Roma, 27 lug. (LaPresse) – Domani sarà presentata la terza giunta di Ignazio Marino, che ha passato un’altra giornata tra incontri e telefonate tese a comporre la nuova squadra e mantenere in vita una maggioranza quantomai traballante. Se ci sono pochi dubbi sull’arrivo dell’ex assessore dell’era Veltroni, Marco Causi, come vicesindaco e nuovo assessore al Bilancio, sul fronte trasporti Marino è ancora alla ricerca della persona giusta: esperta del settore, di area Pd e in grado di risolvere la partita di un’eventuale privatizzazione dell’azienda del trasporto pubblico cittadino.
La priorità è coprire le caselle rimaste vuote negli ultimi dieci giorni dopo la fuoriuscita del vicesindaco Luigi Nieri, e degli assessori ai Trasporti e Bilancio, Guido Improta e Silvia Scozzese; ma i più vicini al chirurgo dem assicurano che ci sarà anche un rimpasto di deleghe tra chi è rimasto. Non a caso una delle persone contattate da Marino è stato Marco Rossi Doria, insegnante ed ex sottosegretario all’Istruzione con Monti, che nel caso accettasse prenderebbe almeno una delle deleghe, scuola e sport, di cui si occupa Paolo Masini.
Intanto in Assemblea capitolina, nonostante l’opposizione parli di “città allo sbando“, i problemi del primo cittadino arrivano dalla maggioranza: un Pd sempre più diviso tra quelli che da lui prendono le distanze e quelli che gli restano fedeli, e Sel che, dopo le dimissioni di Nieri, sceglie un poco convinto appoggio esterno all’azione della futura giunta. “L’impressione è quella di un sindaco ostaggio del Partito democratico, che cerca di privilegiare quell’asse politico forzando il rapporto con noi”, sostiene il coordinatore romano di Sinistra ecologia e libertà, Paolo Cento che aggiunge: “Mi pare che questa nuova giunta nasca da una rottura politica che la indebolisce ancor di più”.
Certo è che sette mesi dopo il primo rimpasto il clima è tutt’altro che sereno: i tre assessori che hanno lasciato il Comune fanno salire a otto gli abbandoni in due anni nei quali le vicende politico-amministrative si sono intrecciate con le inchieste giudiziarie. “Mafia Capitale ha pesato e pesa tantissimo su quello che sta succedendo perché ha reso la macchina amministrativa impaurita e lenta – sottolinea l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella – tutto questo poi ha creato qualche tensione di troppo tra i miei colleghi di giunta”. E non solo tra loro: “Sicuramente anche in maggioranza c’è qualcuno che è meno convinto degli altri – afferma il capogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo – ma l’alternativa è chiuderla in modo traumatico o vedere se si può portare a compimento un progetto, e questa discussione proseguirà nei prossimi giorni”.
I guai di Marino non finiscono in Campidoglio se si pensa che di recente Matteo Renzi ha dichiarato: “Se sa governare lo faccia, altrimenti vada a casa”, e critiche pesanti sono arrivate anche da chi, per primo, aveva promosso la sua candidatura, come Goffredo Bettini. Non è dato sapere se la futura giunta sarà in grado di rilanciare la città, in ogni caso, domani Marino presenterà la sua nuova squadra, per riprendere a tempo pieno il lavoro di amministratore, e per evitare che in serata Matteo Renzi, ospite alla Festa dell’unità di Roma, si trovi a parlare con un Campidoglio che ha ancora tre assessorati vacanti.
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