Roma, 26 lug. (LaPresse) – “Alla fin fine Berlusconi si accorgerà di aver tradito se stesso e per questo milioni di elettori che non a caso dal 2013 al 2014 si sono rifugiati nell’astensione”. Così Fabrizio Cicchitto (Ap). “Né – rincara – ci racconti la favola che prima nel 2012 e poi più recentemente è andato in vacanza seguendo il principio per il quale il merito delle vittorie è solo suo e la responsabilità delle sconfitte è solo degli altri”. “Nel corso di tutti questi anni, senza soluzione di continuità egli è sempre stato presente alla guida del Pdl prima e di Forza Italia dopo. Non vogliamo entrare nel merito della battuta ‘meglio soli che male accompagnati’, ma anch’essa – sottolinea il deputato – se è riferita a Verdini francamente ci sembra o inutile o ingenerosa, cosi come a suo tempo ci fu un dissenso politico a proposito del governo Letta fra noi che poi ci siamo chiamati Ncd e Berlusconi, così adesso ne è subentrato un altro fra Berlusconi e Verdini a proposito del governo Renzi”.
“A proposito di tutto ciò – prosegue Cicchitto – va detto che nessuno tradisce nessuno in presenza di un chiaro ed esplicito dissenso politico, altrimenti significa che siamo a recupero di categorie che in un contesto assai lontano da quello attuale hanno dominato dagli anni ’30 agli anni ’50. Ci riferiamo appunto alla teoria e alla pratica del traditore e a quella della dialettica amico-nemico”.
“Infine – conclude – riteniamo anche che Berlusconi dovrebbe avere l’umiltà di farsi una domanda: possibile che siccome via via nel corso degli anni una parte sempre più vasta di dirigenti di partito e di parlamentari che hanno collaborato con lui in epoche diverse hanno finito con l’esprimere il loro dissenso e insieme al dissenso esplicito di questi quadri politici si è aggiunto quello silenzioso ma ancor più. drammatico di milioni di elettori, tutti costoro sono dei traditori e c’è una sola persona che ha sempre ragione?”.
“Al fondo non c’è qualcos’altro che non funziona più. E cioé una leadership che ha avuto momenti straordinari sul terreno della innovazione, della popolarità politica e della simpatia umana, adesso dopo tanti anni si è usurata?”, ribadisce Cicchitto “Detto tutto ciò, siccome riteniamo che una polemica di questo tipo appartenga più al passato che non al presente e certamente ha poco a che fare con il futuro, a mio avviso – aggiunge – è venuto il momento che tutte le posizioni di centro che non si riconoscono per niente nella Lega di Salvini e che considerano superata la posizione di Berlusconi, devono lavorare, aggregarsi insieme in modo da far sì che il loro sostegno a Renzi abbia la dignità politica di una coalizione fra un’area di centro e una area di una sinistra davvero riformista e innovativa che intendono fare del governo Renzi il punto di svolta sul terreno programmatico per salvare l’Italia”.
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