di Gabriella Cerami
Palermo, 23 lug. (LaPresse) – Il ‘Pantheon della Resistenza‘ di Rosario Crocetta. Non a caso la lista degli idoli del governatore siciliano, illustrata in Aula ai deputati dell’Assemblea regionale, inizia con Ernest Hemingway e il suo celebre romanzo ‘Per chi suona la campana’ sulla guerra civile spagnola. A Palazzo d’Orleans è il ‘Crocetta Day’, il giorno in cui il presidente si difende dagli attacchi degli ultimi giorni subìti in seguito alla pubblicazione di presunte intercettazioni tra lui e il medico Matteo Tutino, in cui quest’ultimo avrebbe detto che “Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre”.
Un’ora di discorso costellato da citazioni, una dopo l’altra, che servono al presidente della Regione siciliana per rivolgere un appello ai deputati dell’Ars: “No ai diktat romani. Il Parlamento è sovrano, solo voi potete decidere le sorti della legislatura”. Nessun politico entra nel Pantheon del governatore. “Faccio uso del mio bagaglio culturale”, dice a chi in Aula inizia a ridere mentre sta cercando i fogli per leggere il testo de ‘La preghiera alla vita’ di Lou von Salomé.
Crocetta usa parole forti: “Io sono come Pasolini che diceva ‘Io so, ma non ho lo prove’. Io perdono sempre, anche quando mi si fa del male gratuito“. Ecco poi, che tira in ballo Bertolt Brecht e legge: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”. Il riferimento è alla ribellione “contro poteri occulti che minacciano la democrazia“. E quindi rivolge un invito ai deputati: “Non è il momento di fuggire o quello di resistere. Io credo che sia invece quello della ribellione contro coloro che continuano a coltivare un’idea terribile della Sicilia e noi abbiamo tutti la responsabilità di difendere questa terra”.
Infine il governatore lascia tutti con un interrogativo. Prendendo in prestito una pellicola di John Landis chiede: “Io sono vittima di un ‘delitto imperfetto‘, ma se ci fosse un delitto perfetto?”.