Roma, 22 lug. (LaPresse) – Il rapimento dei lavoratori italiani in Libia può essere riferito a una richiesta di scambio con scafisti detenuti in Italia? “Non credo che possiamo escludere una pista”. Risponde così il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ospite di SkyTg24 Pomeriggio a proposito dei quattro lavoratori italiani rapiti in Libia due giorni fa.

In serata, però, dal Viminale arriva una precisazione: “Leggendo i siti delle principali testate- spiega il ministero dell’Interno in una nota – notiamo un eccesso di enfasi per una dichiarazione dal contenuto ordinario, generico, di rito in casi di questo genere. Il ministro Alfano non ha accreditato alcuna ipotesi di scambi con scafisti. Si è limitato a non escludere nessuna pista, invitando anzi a lasciare lavorare in silenzio chi di competenza. Si ribadisce e si puntualizza dunque: nessuna pista esclusa, l’unica cosa esclusa è che si tratti con gli scafisti”.

Al momento non c’è ancora alcuna notizia sui quattro italiani rapiti in Libia domenica sera. Si tratta di dipendenti della Bonatti Spa, azienda di Parma, leader del settore olio e gas, con 6mila dipendenti. “Dare interpretazioni politiche sui moventi del rapimento credo sia prematuro”, aveva commentato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dopo aver incontrato l’inviato speciale delle Nazioni unite per la Libia, Bernardino Leon. “Siamo in una fase iniziale – spiegava Gentiloni – oggi dare interpretazioni o spiegazioni politiche sarebbe imprudente”. Ai colleghi dei tre rapiti è stato chiesto di mantenere il più stretto riserbo e davanti alla sede di Parma nessuno vuole commentare la vicenda.

Brunetta: Renzi e Gentiloni riferiscano in aula. Renzi e Gentiloni riferiscano in Aula sul rapimento in Libia di quattro connazionali. Lo chiede il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta in una lettera inviata alla presidente della Camera, Laura Boldrini. “È solo l’ultimo degli episodi che definiscono l’allarmante contesto internazionale che stiamo vivendo – scrive l’ex ministro – è necessario rispondere alle azioni dell’Islam jihadista, che minano la sicurezza del nostro Paese, con una strategia comune, un piano che parta da un atto forte di coesione nazionale, teso a contrastare la minaccia terroristica, che si lega indissolubilmente al tema dei flussi migratori che interessano l’Italia e l’intera Europa”.

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