Riforme, la calda stagione prima della pausa estiva

di Claudia Farallo

Roma, 17 lug. (LaPresse) – È una calda stagione quella romana, e non solo per il clima torrido dell’estate. Il Parlamento è rovente per il dibattito sulle riforme che la maggioranza spinge per approvare prima della pausa estiva. Sul tavolo Rai, pubblica amministrazione e decreti del Governo da convertire in legge, pena la decadenza. E a chi vede un ingorgo nei lavori, l’esecutivo risponde che i tempi saranno rispettati.

“Non c’è nessun ingorgo”, aveva dichiarato Maria Elena Boschi, ministra per le Riforme, ai giornalisti che la interrogavano subito dopo una capigruppo di Palazzo Madama riunita proprio per fissare il calendario dei prossimi lavori. “Quando dite che c’è un ingorgo riusciamo a fare sempre tutto nei tempi che ci siamo dati”, aveva detto, chiarendo: “Stiamo facendo tutto con la massima tranquillità”.

Certo è che la coda di provvedimenti è lunga, soprattutto in Senato.

Il disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione, approvato proprio oggi alla Camera, è solo l’ultimo della fila fra i provvedimenti ‘caldi’ al vaglio di Palazzo Madama. Martedì l’Aula del Senato riprenderà la discussione sulla riforma della Rai, che poi passerà a Montecitorio. Poi sarà il turno del decreto sugli enti territoriali e dell’esame della Legge europea 2014, quest’ultima già passata dalla Camera.

Intanto, a Montecitorio, lunedì inizia l’esame per convertire in legge il decreto fallimenti, che poi dovrà andare al Senato. E proprio per fare presto, l’ultimo decreto rimasto, quello su Ilva-Fincantieri, sarà diviso in due blocchi: uno presentato come emendamento al decreto sugli enti territoriali, l’altro inserito nel decreto fallimenti. Una corsa che solleva non poche polemiche da parte delle opposizioni.

Non sono in pochi, infatti, a puntare il dito contro un calendario di lavori che sarebbe dimentico di alcune questioni di primo piano. In primis, al Senato, unioni civili, caso Azzollini e Moby Prince.

“Domani mattina si poteva tranquillamente esaminare la commissione di inchiesta per la Moby Prince che è stata votata all’unanimità”, ha sottolineato Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto-Sel, sollevando la questione insieme al senatore del M5s Andrea Cioffi.

“Forse gli vogliono far fare le vacanze?”, aveva poi ipotizzato il pentastellato commentando la mancata calendarizzazione del caso Azzollini. Ma su Azzollini si attende una relazione di minoranza da parte del Nuovo centrodestra. “Subito dopo”, ha assicurato Luigi Zanda, “verrà calendarizzato in Aula”. Anche sulle unioni civili ci saranno dei giorni di attesa. Deve infatti arrivare a Palazzo Madama la relazione tecnica del ministero dell’Economia sui costi che andrebbero a determinarsi per le casse pubbliche per assegni familiari e pensioni di reversibilità. Poi, “massima disponibilità a contribuire e trovare una sintesi”, ha assicurato il capogruppo di Area Popolare, Renato Schifani, che ai giornalisti che lo interrogavano sui tempi ha risposto: “Prima dell’estate? È prematuro parlarne, andiamo per gradi”.