Pubblica amministrazione, legge delega approvata alla Camera, torna al Senato

Roma, 17 lug. (LaPresse) – L’Aula della Camera ha approvato il disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione con 253 sì, 93 no e 5 astenuti. Ora il provvedimento, presentato dal Governo e già approvato in prima lettura dal Senato, tornerà a Palazzo Madama.

Esulta la ministra Madia: “Camera vota #RiformaPA . Ora al lavoro al Senato e su decreti attuativi: riforma sarà realtà quando la vita degli italiani sarà più semplice”. Così, su Twitter, la titolare del ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione. Ma non mancano le critiche: “Le riforme come quella della pubblica amministrazione dovrebbero servire a fornire migliori servizi ai cittadini, a risparmiare, ad avere uno Stato più efficiente nei confronti delle imprese. Nulla di tutto questo nella riforma Madia” ha sottolineato Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio.

“Addirittura – ha continuato – c’è una clausola di salvaguardia che dice che non si deve spendere di più. Ma come, si fa una riforma per avere più efficienza, e ci si preoccupa di non spendere di più? Vuol dire che lo stesso legislatore, lo stesso governo mette le mani avanti e dice ‘per carità speriamo di non spendere di più e se si spende di più tagliamo’. E’ una accozzaglia degna del peggior governo Renzi, fatta per mettere le mani sui dirigenti, sulla pubblica amministrazione, affidando tutto a palazzo Chigi, a qualche vigile di passaggio. Assurda, nulla di buono, degna del peggior governo Renzi”, ha concluso Brunetta.