Roma, 17 lug. (LaPresse) – “Non c’è dubbio. C’è stata un’azione di dossieraggio contro di me. Mi hanno distrutto, ucciso, perché è questo che volevano: farmi fuori, eliminarmi”. E’ quanto dichiara in un’intervista al quotidiano la Repubblica il presidente – momentaneamente autosospeso – della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, dopo le anticipazioni de l’Espresso su un’intercettazione con il suo medico Matteo Tutino, intercettazioni smentite dalla procura di Palermo e poi confgermate dal settimanale. Nel mirino una frase del primario sull’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino che andrebbe “fatta fuori come il padre”. Frase che il governatore dice di non aver mai sentito: “Non ricordo assolutamente nulla del genere – spiega al quotidiano -. Forse in quel momento non prendeva bene il telefono, ma io no so di cosa si stia parlando. Non escluso che lui l’abbia detta, aveva un rapporto molto conflittuale con la Borsellino, ma di questa storia io non so nulla”.

Nel Partito democratico in tanti hanno chiesto le dimissioni immediate di Crocetta, che risponde così: “In questo momento non mi interessano i giochetti della politica, qui è in ballo la mia onorabilità. Ed è questa che voglio difendere. Per questo ho deciso di auto sospendermi dalla presidenza della Regione e di affidare la vicepresidenza all’assessore Pd Baldo Gucciardi. Sono distrutto, non riesco a gestire la sofferenza che provo e per questo non posso lavorare in queste ore per la Sicilia come governatore”. “Quello che dico è che tutti devono stare più attenti in certi giudizi e nel dare seguito a certe voci. In tanti vogliono le mie dimissioni, io so quello che ho fatto in questi anni, gli interessi che ho toccato, gli affari che ho interrotto. Ma non sono uno attaccato alla poltrona, non sono come Cuffaro che da indagato è rimasto in carica – conclude il presidente della Regione -. Non intendo mettere la Sicilia nella condizione di subire attacchi, non faccio pagare prezzi al popolo siciliano. Di questa vicenda sono solo una vittima, ma quello che voglio però dire ai siciliani è che sono una persona onesta che della lotta alla mafia ha fatto una ragione di vita”.

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