Roma, 16 lug. (LaPresse) – Il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta accusa i “gufi” interni al partito che alle ultime regionali partivano già dal presupposto che le elezioni le avrebbero perse e temevano di “essere asfaltati“. Il nuovo presidente della Liguria Giovanni Toti parla della necessità di mostrare “un film diverso” agli elettori, il coordinatore nazionale Enti locali Marcello Fiori esorta a “non piangersi addosso” perché “abbiamo le condizioni per tornare a vincere“. Il sindaco di Assisi Claudio Ricci interviene annunciando che si esprimerà “con sette tweet”. A ‘Futuro comune’, la conferenza nazionale degli amministratori locali di Forza Italia, il linguaggio del premier Matteo Renzi sembra aver sfondato ed essere stato ormai assorbito anche dagli avversari politici storici del Pd.

La stessa copertina del convegno riporta la foto di uomini e donne, camicia bianca, pantaloni scuri e niente cravatta – l’uniforme dei leader del Pse – che col pennarello scrivono su una parete parole come ‘social network’, ‘apps’, ‘sms’ e così via. Insomma se il capogruppo al Senato Paolo Romani assicura che “il Nazzareno è morto”, dal punto di vista della comunicazione Forza Italia appare decisamente affine al Pd.

A smarcare il partito ci pensa Silvio Berlusconi, che conia espressioni come ‘casa della speranza’, ‘crociata di democrazia’ e ‘L’altra Italia’ (quest’ultima, paradossalmente, affine a quelle usate dalla sinistra radicale, ma comunque difficilmente attribuili al Pd).

Per poi riappropriarsi del suo marchio di fabbrica, interrompendosi quando qualche avvenente ospite entra in sala. “Ho perso il filo – dice scatenando una risata in platea – perché quando vedo una bella donna lo perdo subito. E me ne vanto”.

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