Roma, 6 lug. (LaPresse) – La riforma della scuola è legge. L’aula della Camera ha dato il via libera al disegno di legge, tanto discusso sia fuori che dentro il Parlamento, con 277 sì e 173 no. Ecco la come cambierà la scuola:
ORGANICO DELL’AUTONOMIA. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione dell’autonomia e di riorganizzazione dell’intero sistema di istruzione, è istituito per l’intera istituzione scolastica, o istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione scolastica, l’organico dell’autonomia. I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa.
DIRIGENTE SCOLASTICO. Al dirigente scolastico sono assegnati compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento, oltre che di responsabilità nella gestione delle risorse, finanziarie e strumentali, e dei risultati del servizio, nonché della valorizzazione delle risorse umane. Dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell’istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento. Il dirigente scolastico può anche utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché posseggano titoli di studio validi e percorsi formativi e competenze professionali coerenti, sempre che non siano disponibili nell’ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso. L’incarico ha durata triennale ed è rinnovato purché in coerenza con il piano dell’offerta formativa.
STIPENDIO DEL DIRIGENTE. Dall’anno scolastico 2015/2016, in ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici, il Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della retribuzione di risultato dei medesimi è incrementato in misura pari a 12 milioni di euro per l’anno 2015 e a 35 milioni di euro annui a partire dall’anno 2016, al lordo degli oneri a carico dello Stato. Inoltre, il Fondo è incrementato di ulteriori 46 milioni di euro per l’anno 2016 e di 14 milioni di euro per l’anno 2017, da corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum.
VALUTAZIONE DEL DIRIGENTE. La valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata da un nucleo di valutazione istituito presso l’amministrazione scolastica regionale, presieduto da un dirigente e composto da esperti anche non appartenenti all’amministrazione stessa.
VALUTAZIONE DEI DOCENTI. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito un comitato per la valutazione dei docenti. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito da: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, o un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto; un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici. Per la valorizzazione del merito del personale docente, è istituito presso il ministero dell’Istruzione un apposito fondo, con lo stanziamento di 200 milioni di euro annui a decorrere dal 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando anche fattori di complessità e aree soggette a maggiore rischio educativo.
ASSUNZIONI. Il personale docente già assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della riforma conserva la titolarità della cattedra presso la scuola di appartenenza. Per l’anno scolastico 2015/2016, il ministero dell’Istruzione è autorizzato ad attuare un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado, al termine delle quali saranno soppresse le graduatorie dei concorsi banditi prima del 2012. Queste assunzioni riguardano i soggetti che, alla data di entrata in vigore della riforma, sono iscritti a pieno titolo nelle graduatorie del concorso pubblico bandito nel 2012 e quelli iscritti nelle graduatorie a esaurimento del personale docente (esclusivamente con il punteggio e con i titoli di preferenza e precedenza posseduti alla data dell’ultimo aggiornamento, avvenuto per il triennio 2014-2017).
L’assunzione avviene entro il 15 settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e disponibili. Gli stessi soggetti che non risultino destinatari della proposta di assunzione in questa prima fase sono assunti in una seconda, con decorrenza giuridica all’1 settembre 2015, in base a specifiche modalità, nel limite dei posti vacanti e disponibili. La decorrenza economica del relativo contratto di lavoro consegue alla presa di servizio presso la sede assegnata.
SCHOOL BONUS. Per le erogazioni liberali in denaro in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione spetta un credito d’imposta pari al 65% per le erogazioni effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014, mentre è pari al 50% per quelle effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016. Queste spese sono ammesse al credito d’imposta fino a un massimo di 100mila euro per ciascun periodo d’imposta.
TRASPARENZA. Le istituzioni scolastiche rendono disponibili i piani triennali dell’offerta formativa, con le eveltuali successive modifiche, pubblicandoli sul Portale unico dei dati della scuola, che viene istituito da questa stessa riforma.
PARI OPPORTUNITA’. Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare studenti, docenti e genitori.
CURRICULUM DELLO STUDENTE. Ogni studente avrà un curriculum associato alla propria identità digitale, che comprenderà percorso di studi, competenze acquisite, eventuali scelte di insegnamenti opzionali, esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della riforma e sentito il Garante per la protezione dei dati personali, il ministero disciplina con decreto le modalità di individuazione del profilo dello studente da associare all’identità digitale, le modalità di trattamento dei dati personali e di trasmissione al ministero, ai fini della pubblicazione sul Portale unico dei dati della scuola. Sarà inclusa anche la mappatura di curriculum, ai fini di una trasparente lettura della progettazione e della valutazione per competenze.
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza scuola-lavoro sono attuati, negli istituti tecnici e professionali, per una durata complessiva di almeno 400 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi e, nei licei, per almeno 200 ore nel triennio. Dall’anno scolastico 2015/2016 è istituito presso le camere di commercio il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Questo comprenderà un’area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza.
EDUCAZIONE DEGLI ADULTI. Il ministero dell’Istruzione effettua un monitoraggio annuale dei percorsi e delle attività di ampliamento dell’offerta formativa dei centri di istruzione per gli adulti, avvalendosi della collaborazione dell’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire) e senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica. Decorso un triennio dal completo avvio del nuovo sistema di istruzione degli adulti, e sulla base degli esiti del monitoraggio potranno essere apportate modifiche al regolamento dei centri.
PIANO PER LA SCUOLA DIGITALE. Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il ministero adotta il Piano nazionale per la scuola digitale. Ogni istituzione scolastica promuoverà, dall’anno scolastico successivo a quello di entrata in vigore della riforma, azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano.
DELEGA AL GOVERNO. Il Governo è delegato ad adottare, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della riforma, uno o più decreti legislativi al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione. Tra i principi direttivi, ci sono: la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di istruzione già contenute nel testo unico del ’94; l’introduzione di un sistema unitario e coordinato che comprenda sia la formazione iniziale dei docenti sia le procedure per l’accesso alla professione; l’avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali per l’assunzione, con contratto retribuito a tempo determinato di durata triennale di tirocinio, di docenti nella scuola secondaria statale; la sottoscrizione del contratto di lavoro a tempo indeterminato, all’esito di positiva conclusione e valutazione del periodo di tirocinio; promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione.
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