Atene (Grecia), 5 lug. (LaPresse) – “Come ti smonto tutti i luoghi comuni sulla Grecia’, è il titolo del post che Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog. Il leader del M5S si trova ad Atene con altri esponenti pentastellati. Dalle pensioni all’esposizione economica verso le banche: Beppe Grillo, che in queste ore si trova in Grecia a sostegno del governo ellenico, ha pubblicato un elenco, da lui definito di ‘luoghi comuni’ diffusi sulla Grecia, provando a confutarli ricorrendo a infografiche. Si parte con le pensioni: “La Grecia pre-austerità aveva un’età media delle pensioni fissata a 61,9 anni per i maschi, sostanzialmente in pari con il resto d’Europa. Dopo le riforme i greci andranno in pensione gradualmente più tardi degli italiani e di tutti gli altri europei, esclusi ciprioti, danesi e olandesi” scrive Grillo, che continua parlando dei dipendenti pubblici: “In Grecia i dipendenti pubblici rappresentano meno dell’8% della forza lavoro occupata. In Germania l’8%!! La Grecia è in media con l’eurozona. Per non dire della Francia, che sfiora il 10%”, sostiene Grillo. “Non solo – continua – Con l’austerità nessun Paese europeo ha diminuito il numero di dipendenti pubblici come la Grecia. Nel 2009 i dipendenti pubblici greci erano 907.351 unità. Nel 2014 erano 651.717. Vale a dire 255.634 in meno, che equivalgono al 25%”!
L’elenco dei ‘falsi miti’ verso la Grecia, prosegue Grillo, continua con la spesa pubblica: “La Grecia è sotto la media dell’eurozona avanzata – afferma Grillo – ed è molto distante dal 50% della spesa pubblica rispetto al Pil. Il dato è peraltro sceso dal 47% del 2000 al 43% del 2006”. Dal punto di vista delle riforme strutturali, scrive Beppe Grillo sul suo blog, “La Grecia nel 2010 si trovava al 109° posto nella classifica dei Paesi dove è più conveniente aprire un’impresa e fare affari. Nella stessa classifica del 2015 la Grecia è al 61° posto, e ha scalato decine di posizioni avvicinandosi all’Italia e agli Paesi avanzati”.
Secondo quanto afferma Beppe Grillo “Non c’è nessuno, nel mondo occidentale, che lavora più dei greci durante la settimana. La Germania, come è ovvio, essendo un Paese più sviluppato e quindi meno dipendente dal lavoro umano, vede i suoi lavoratori impegnarsi in media per 35 ore a settimana, sette in meno del greco medio”, afferma, mentre, parlando dell’influsso della corruzione sul debito pubblico, Grillo continua: “Allo scoppiare della crisi americana nel 2008 si interrompe il flusso di crediti esteri all’improvviso, e la Grecia è costretta all’austerità per ripagare i suoi debiti – scrive Grillo – È una crisi da debito privato (favorita dall’euro) e non da debito pubblico. Se esplode anche il rapporto debito pubblico/Pil (dal 125% del 2010 al 180% di oggi) è perché l’austerità fa esplodere la disoccupazione (dal 7% al 25%) e fa calare le entrate fiscali dello Stato, insieme al Pil (-25%)”.
“I prestiti dei fondi Salva-Stati alla Grecia finiscono per il 90% alle banche tedesche e francesi, salvandole. In parallelo aumentano i debiti pubblici dei Paesi che hanno partecipato al finto ‘salvataggio’ greco (l’Italia con 40 miliardi) e il debito pubblico greco (240 miliardi di ‘salvataggi’)”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog provando a sfatare quelli che lui chiama ‘luoghi comuni’ sulla Grecia. “La Grecia ha truccato i conti pubblici con l’aiuto di Goldman Sachs e la supervisione della Ue, e attraverso governi amici della Troika, a guida Neo demokratia e Pasok” afferma Grillo parlando dei conti pubblici greci. “Una cosa simile è stata fatta con l’Italia, che non rispettava il parametro del debito/Pil dettato da Maastricht (60%) ma è stata comunque accolta nell’euro perché fuori dall’euro, con la sua moneta sovrana e svalutabile, avrebbe fatto una tremenda concorrenza al mercantilismo tedesco” sostiene Grillo, il quale, conclude: “Da notare che le stesse Germania e Francia hanno sforato il parametro del 3% deficit/Pil nei primi anni 2000, ma non sono state sanzionate”.