Roma, 3 lug. (LaPresse) – “L’indagine milanese che ha portato agli arresti di due giorni fa offre uno spaccato dell’operatività dell’Isis, della sua attività di proselitismo, di indottrinamento, di radicalizzazione nei confronti di soggetti deboli e facilmente plagiabili, dell’organizzazione dei viaggi di questi soggetti come foreign fighters”. Lo ha detto a Voci del Mattino, su Radio1 Rai, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti. “Abbiamo le prove – ha aggiunto – dell’esistenza di centrali di coordinamento internazionale dell’attività dei foreign fighters, che forniscono supporto logistico e finanziario. A fronte di ciò, è necessaria innanzitutto una sempre più stretta cooperazione internazionale. E devo dire che da questo punto di vista ci sono segnali positivi da parte di altri Stati, come l’Albania, Stati che sono cruciali nel contrasto al terrorismo”.
Per Roberti c’è una consapevolezza della gravità della sfida “e quindi della necessità di rispondere adeguatamente anche a livello di Unione europea. Dopodiché, è chiaro che bisogna organizzarsi, bisogna anche armonizzare certi profili operativi e gli ordinamenti giudiziari. In Italia – ha spiegato – con l’ultima legge antiterrorismo abbiamo perfezionato il quadro degli strumenti normativi. Naturalmente dobbiamo rafforzarci sul piano organizzativo. Ormai da due anni stiamo agendo sul versante della tratta di esseri umani e dell’immigrazione clandestina, attraverso riunioni continue per favorire lo scambio di informazioni anche con paesi extra europei. Bisogna andare avanti su questa strada, così come, parallelamente, bisogna agire sul piano umanitario, come stiamo facendo da tempo noi italiani. E siamo un esempio per tutti”.